Mercoledì 8 settembre sono stati arrestati a Hong Kong quattro attivisti membri dell’Alleanza di Hong Kong, un’associazione che organizza ogni anno la veglia per ricordare la strage di Piazza Tienanmen compiuta dal regime di Pechino nel 1989. L’avvocato per i diritti civili e vicepresidente dell’associazione Chow Hang-tung, Leung Kam-wai, Tang Ngok-kwan e Chan Dor-wai sono finiti in carcere con l’accusa di collusione con Paesi stranieri e di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale approvata nel giugno del 2020 dalla Cina, legge che punisce gli atti di sovversione, secessione, terrorismo e collusione con forze straniere che hanno luogo sul territorio di Hong Kong e che prevede pene fino all’ergastolo.
Il rifiuto di collaborare con la polizia e gli arresti
L’unità di sicurezza nazionale della polizia aveva chiesto all’Alleanza di Hong Kong di fornire informazioni e dettagli personali su tutti gli iscritti, a partire dalla sua fondazione, e i registri finanziari. Martedì, termine ultimo per rispondere, l’associazione in una lettera ha spiegato i motivi del suo rifiuto a collaborare, sostenendo che la richiesta della polizia fosse un abuso di potere e una minaccia per li gruppi pro-democrazia di Hong Kong. Così, oggi gli agenti hanno effettuato gli arresti. Ora i quattro rischiano sei mesi di carcere e una multa di 12.800 dollari. L’avvocato Chow era già stata arrestata all’inizio del 2021 e accusata di promuovere assembramenti non autorizzati. In seguito è stata rilasciata su cauzione. Oggi 8 settembre avrebbe dovuto rappresentare un politico dell’opposizione accusato sempre in base alla legge sulla sicurezza nazionale in un’udienza per la cauzione, ma è stata arrestata nel suo ufficio prima che potesse arrivare in tribunale.
L’ultima stretta di Pechino: la censura dei vecchi film
A fine agosto Pechino aveva imposto a Hong Kong una nuova stretta. Nella – ormai ex – regione autonoma, infatti, il governo esaminerà anche i vecchi film per verificare la violazione o meno della legge sulla sicurezza nazionale. L’ennesimo, duro colpo alle libertà politiche e artistiche della città, inesorabilmente risucchiata nei meccanismi repressivi della Repubblica popolare cinese.