Hillary Clinton: «Meloni premier? Rottura col passato, va giudicata dai fatti»

Debora Faravelli
02/09/2022

Giorgia Meloni premier sarebbe una «buona cosa» in quanto rottura col passato, ha affermato, ma poi, «come tutti, dovrà essere giudicata dai fatti».

Hillary Clinton: «Meloni premier? Rottura col passato, va giudicata dai fatti»

Presente a Venezia per l’impegno di Vital Voices a favore dei diritti delle donne, Hillary Clinton è stata intervistata da diversi quotidiani italiani per commentare le elezioni del 25 settembre e la guerra in Ucraina.

Hillary Clinton sulla guerra in Ucraina

Per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino, l’ex First Lady l’ha definita «un’aggressione non provocata, decisa da Vladimir Putin nel suo continuo tentativo di restaurare l’impero russo ritenendosi il successore di Pietro il Grande». Ha quindi accusato il leader moscovita di deumanizzare il popolo ucraino negandogli libertà e democrazia con l’obiettivo di annetterlo e sottometterlo. Un piano che, ha ribadito, deve essere rigettato: per questo si è detta orgogliosa della scelta fatta da Europa e Stati Uniti, attraverso la Nato, di sostenere Kiev inviando armi e aderire alle sanzioni contro la Russia.

Da persona che ha incontrato più volte Putin, si è sentita di definirlo «un bullo e un killer brutale che farà di tutto per dominare un popolo se questo glielo lascia fare». E ancora, un uomo «guidato dal desiderio narcisistico di controllare qualsiasi cosa attorno a lui, dentro la Russia e anche fuori se riesce a farlo».

«Populismo dannoso per le libertà»

Il focus si è quindi spostato sulle elezioni italiane. Pur non volendo fare alcun commento sulla nostra tornata elettorale («sta agli italiani decidere per chi votare»), ha affermato che, chiunque i cittadini indicheranno come leader, ciò che conta è assicurarsi che nessuna potenza straniera interferisca nel voto e che chiunque si candidi a guidare il Paese apprezzi libertà e democrazia. No dunque a populismi e ai demagoghi che, ha dichiarato, sono dannosi per la libertà. «I populisti sollevano a volte questioni legittime come quella dell’immigrazione, ma devono essere affrontare nel quadro di una comune condivisione dei principi di democrazia che ci accomunano», ha aggiunto.

Un riferimento, seppur implicito, alla coalizione che, secondo tutti i sondaggi, si avvia ad eleggere abbastanza parlamentari per poter governare (e, forse, cambiare la Costituzione senza passare dal referendum). Ed è proprio sulla sua futura leader, Giorgia Meloni, e sulla probabilità che diventi la prossima inquilina di Palazzo Chigi, che si è espressa in un colloquio con il Corriere della Sera: «L’elezione della prima premier donna in un Paese rappresenta sempre una rottura col passato, ed è sicuramente una buona cosa. Però poi, come per ogni leader, donna o uomo, deve essere giudicata per quello che fa».

La Clinton si è infine detta sicura che le donne di destra siano molto più supportate dal partito rispetto che a sinistra, perché «vengono protette dal patriarcato dato che spesso sono le prime a supportare i pilastri fondamentali del potere maschile e del privilegio».