In Giappone i casi di hikikomori sono sempre più frequenti. I reclusi sociali, che trascorrono in casa mesi o anni senza contatti con il mondo esterno, sono oggi 1,5 milioni, di cui un quinto per colpa della pandemia. Lo afferma un recente sondaggio del governo, che ha intervistato circa 30 mila persone fra i 10 e i 69 anni. Fra gli agenti scatenanti, oltre al Covid-19, anche le difficoltà nelle relazioni interpersonali e la perdita del posto di lavoro. Per favorire la reintegrazione nella società, alcune aree di Tokyo stanno progettando eventi nel metaverso da giugno 2023. Il fenomeno dell’auto-isolamento colpisce anche l’Italia, con numerosi casi soprattutto fra i giovanissimi tra 11 e 17 anni.
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Hikikomori in Giappone, cause e rimedi contro l’isolamento sociale
Il governo del Giappone, presentando il sondaggio risalente al novembre del 2022, ha confermato come gli hikikomori rappresentino a oggi il 2 per cento dell’intera popolazione fra 15 e 64 anni. Come si evince dai dati, il 2,05 per cento della fascia 15-39 anni raramente lascia la propria stanza per almeno sei mesi. Una quota che si assesta intorno al 2,02 per cento per le persone fra 40 e 64 anni. Fra questi ultimi, il 21,9 per cento è rimasto chiuso in casa per un periodo fra i due e i tre anni. L’hikikomori può avere, come riporta il Japan Times, diverse ragioni, che possono andare dal lavoro alle relazioni sociali. Quanto agli Under 40, il 20,8 per cento ha parlato di difficoltà nei rapporti interpersonali, il 18,1 ha attributo il suo isolamento alla pandemia.

Dati molto simili per la fascia 40-64 anni, dove il Covid-19 è stato agente scatenante per il 20,6 per cento degli intervistati. Pur non avendo presentato lockdown come in Occidente, il Giappone ha fortemente limitato la vita della popolazione per contrastare la diffusione del virus. L’incentivazione al telelavoro e all’apprendimento a distanza ha spinto i cittadini sempre più fra le mura domestiche, tanto da limitarne l’uscita anche dopo l’emergenza. Quasi la metà (44,5 per cento) ha invece lamentato problemi sociali dopo aver perso il posto di lavoro. Per aiutare gli hikikomori, alcuni quartieri di Tokyo hanno in programma eventi nel metaverso a partire da giugno. «Non basterà per risolvere del tutto il problema», ha detto al Mainichi Tambun Takeshi Saito, sindaco di Edogawa. «Vogliamo aiutare quanta più gente possibile a fare qualche passo in avanti verso la reintegrazione».
Non solo Giappone, l’aumento di casi fra i giovanissimi in Italia
Il fenomeno dell’hikikomori non colpisce però solo il Giappone, ma si sta diffondendo anche in Occidente e in Italia. Un recente sondaggio dell’Iss ha infatti confermato diversi casi di isolamento sociale soprattutto nella Generazione Z. «Riguarda l’1,8 per cento degli alunni di scuola media e l’1,6 degli studenti dei licei», hanno affermato gli autori in conferenza stampa. «Si parla di oltre 30 mila Under 13 e più di 35 mila fra i 14 e i 17 anni». Gran parte dei casi colpisce le ragazze, che tendono a isolarsi nella loro cameretta di più rispetto ai maschi. Fra le ragioni ci sono disagi con i coetanei ma anche scarsa comunicazione con i genitori.
🎒Dal #cibo ai #social, quasi 2 milioni di #adolescenti della Generazione Z a rischio dipendenze comportamentali
📊Presentati oggi i dati della prima survey ISS
🗣️La #GenZ riferisce – per la maggior parte – anche difficoltà a parlare con genitori
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