La notizia è stata divulgata dal quotidiano tedesco Tagesschau: «L’attore austriaco Helmut Berger è morto a Salisburgo all’età di 78 anni». Berger, diventato famoso per la sua collaborazione con il regista italiano Luchino Visconti, di cui fu amante e attore feticcio, si è spento attorno alle alle 4:00 del mattino «pacificamente, ma ancora inaspettatamente» nella sua città natale di Salisburgo, poco prima del suo 79esimo compleanno. Nel sito web della sua agenzia si legge: «Molti anni fa, Helmut Berger mi disse: Ho vissuto tre vite. E in 4 lingue! Je ne regrette rien!».

Il rapporto con Luchino Visconti
Nato a Bad Ischl in una famiglia di albergatori, da ragazzo frequentò un collegio nella città austriaca di Feldkirch. Successivamente lavorò per qualche tempo nel settore alberghiero e della ristorazione. All’età di 18 anni si trasferì a Londra, dove si mantenne con occupazioni occasionali e posando come modello, prendendo nel frattempo lezioni di recitazione. Si trasferì quindi in Italia, dove frequentò i corsi di teatro all’Università per stranieri di Perugia. Successivamente si trasferì a Roma dove lavorò come modello e assistente cinematografico. Nel 1964, durante le riprese del film Vaghe stelle dell’Orsa…, incontrò il regista Luchino Visconti, con cui cominciò una relazione che avrà termine solo con la morte del regista milanese. Diretto da Visconti, Berger affrontò il suo primo ruolo da attore nell’episodio La strega bruciata viva del film Le streghe (1967), mentre l’anno seguente ebbe la sua prima parte da protagonista nel film I giovani tigri (1968), diretto dal regista Antonio Leonviola.
Il grande successo con La caduta degli dei
Il grande successo giunse con La caduta degli dei (1969) sempre di Visconti che lo scelse anche per interpretare anche Morte a Venezia, il ruolo dell’infelice sovrano Ludovico II di Baviera nel film Ludwig (1973), e l’anno seguente quello del cinico Konrad in Gruppo di famiglia in un interno. Berger lavorò anche con Vittorio De Sica in Il giardino dei Finzi Contini, film vincitore del premio Oscar 1972 per il miglior film straniero e, sempre nel 1972, con Nelo Risi ne La colonna infame. Nel 1975 fu il protagonista maschile di Salon Kitty di Tinto Brass, e l’anno dopo del film Una romantica donna inglese, diretto dal regista britannico Joseph Losey.
La depressione dopo la morte di Visconti
Dopo la scomparsa di Visconti nel 1976, Berger entrò in un periodo di forte depressione (dichiarò di «essere divenuto vedovo a soli 32 anni») che, unitamente agli eccessi di una vita sregolata, lo costrinse a più di una sosta forzata, la prima nel 1977, quando rischiò di morire per overdose. L’amico Claude Chabrol ingaggiò Berger nel 1980 nell’adattamento televisivo del romanzo Fantômas. Durante gli Anni 80 partecipò alla terza stagione statunitense della serie tv Dynasty, nel 1985 al film di guerra Cold Name: Emerald, per poi tornare in Italia nel 1989 e interpretare Egidio nello sceneggiato tv i Promessi Sposi.
Il ritorno alle scene ne Il Padrino III e il rilancio con Madonna
Nel 1990 Francis Ford Coppola lo scritturò per Il Padrino III, affidandogli il ruolo di Frederick Keinszig, ma a rilanciarlo fu la collaborazione nel 1992 con Madonna che lo volle nel video Erotica. Nel 1993 ritrovò dopo molti anni un ruolo da protagonista nel film tedesco Ludwig 1881, interpretando ancora il personaggio di Ludovico II.
Una delle ultime interpretazioni fu Saint Laurent di Bonello
Nel 2009 ha partecipato al film drammatico Blutsfreundschaft, presentato nel 2010 al Festival del Cinema di Berlino, mentre nell’ottobre 2012 è tornato in tv nel reality televisivo tedesco Ich bin ein Star – Holt mich hier raus!, della tv RTL, apparizione che ha destato molte polemiche soprattutto per le sconcertanti condizioni fisiche in cui apparve l’attore il quale, dopo poche puntate, è stato costretto ad abbandonare lo show proprio per problemi di salute. Nel 2013 è tornato al cinema con il film Il violinista del diavolo di Bernard Rose, mentre nel 2014 ha fatto parte del cast del film francese Saint Laurent, del regista Bertrand Bonello, in cui ha impersonato il grande stilista nei suoi ultimi anni di vita.