L’accusa al fratello, il principe William, di averlo scaraventato a terra. Ma non solo. Spare, l’autobiografia di Harry, in uscita il 10 gennaio in tutto il mondo, contiene molti altri passaggi scottanti. Il duca di Sussex ha nettamente deciso, dopo la docuserie di Netflix di cui è protagonista insieme alla moglie Meghan Markle, di non lavare i panni sporchi in casa. I tabloid e le testate britanniche si stanno scatenando nel pubblicare stralci ottenuti in anteprima.
L’uniforme da nazista
Impossibile dimenticare che, nel 2005, Harry si presentò a una festa in maschera in uniforme nazista. Ebbene, stando a quanto scrive nel memoir in uscita, furono William e l’allora fidanzata Kate Middleton a convincerlo a vestirsi in quel modo. Il secondogenito di Carlo e Diana era infatti indeciso tra uniforme da pilota o da nazista. «Ho chiamato William e Kate e ho chiesto loro cosa pensavano. Mi hanno detto l’uniforme nazista», scrive Harry. Il fratello e la futura cognata, racconta, avrebbero poi riso vedendolo arrivare al party vestito davvero da nazista, con la svastica sulla fascia rossa al braccio. Ovviamente paparazzato, Harry finì sulla prima pagina del Sun.

L’uso di cocaina
In Spare, Harry ammette per la prima volta di aver fatto uso di cocaina quando aveva 17 anni. «Certo che in quel periodo prendevo cocaina. A casa di qualcuno, durante un fine settimana di caccia, mi è stata offerta una striscia, e da allora ne ho consumata ancora un po’». E poi: «Non è stato molto divertente, e non mi ha fatto sentire particolarmente felice come sembrava succedere ad altri, ma mi ha fatto sentire diverso, e quello era il mio obiettivo principale».

I talebani uccisi in Afghanistan
Harry ha servito a lungo nell’esercito britannico. In Spare racconta di aver ucciso 25 miliziani talebani, come pilota di elicotteri Apache in Afghanistan. “Capitan Galles”, come veniva chiamato nell’esercito, ha scritto che non pensava a coloro che venivano uccisi come persone ma, come «pezzi degli scacchi» da eliminare durante una partita. Harry ha servito in Afghanistan tra il 2007 e il 2008, fino a quando la notizia della sua presenza in teatro di guerra, diffusa da Drudge Report, ha imposto il suo rientro in patria per ragioni di sicurezza.