Mentre l’eco delle rivelazione contenute nel suo libro autobiografico, Spare, non si spegne, Harry torna sulle pagine dei media di tutto il mondo. Stavolta a tenere banco sono le dichiarazioni del generale Sir Mike Jackson, l’ex capo dell’esercito britannico, che viola la regola di «non divulgare in pubblico quanto accade in simili occasioni» e parla dell’arruolamento del secondogenito di Re Carlo III nel 2007. Il generale ha fatto scalpore rivelando che mandare Harry in Afghanistan, contro i Talebani, era «un rischio accettabile». Per questo a partire fu solo lui, sebbene la regina Elisabetta avesse chiesto che a partire fossero entrambi i nipoti, William incluso.

Jackson: «Per William rischio troppo alto. Harry? Accettabile»
Tutto è nato dal documentario sulla famiglia reale dal titolo The Real Crown, che andrà in onda nel corso della settimana su Itv. Sir Mike Jackson è stato intervistato proprio sulla vicenda riguardante l’invio di Harry in Afghanistan, nel 2007. «Sua Maestà», racconta, «aveva indicato la strada da seguire, ma alla fine venne deciso di mandare al fronte solo Harry e di risparmiare William. Essendo l’erede al trono, il rischio era troppo alto per quest’ultimo. Invece, per Harry, il rischio era accettabile». Elisabetta avrebbe detto, all’epoca, che «i miei nipoti hanno deciso di far parte dell’esercito quindi devono fare il loro dovere». Così è stato soltanto per il secondogenito.
Harry in Afghanistan tra 2007 e 2008 e tra 2012 e 2013
Le missioni di Harry in Afghanistan sono state tra il 2007 e il 2008 e tra il 2012 e il 2013. Ne parla anche nell’autobiografia ed è uno dei passaggi che ha più creato scalpore. Il duca di Sussex, infatti, ammette di aver ucciso almeno 25 soldati talebani in Afghanistan. Ma scrive anche che per lui «erano pedine, non esseri umani», frase che ha indispettito non poco Richard Kemp. Quest’ultimo, ex colonnello britannico e di fatto al comando del gruppo in cui era stato inserito Harry, ha dichiarato che «ha tradito i suoi compagni e l’esercito britannico che rispetta sempre la vita umana. Così ha messo a repentaglio anche la sua sicurezza personale».
