Streghe, demoni, fantasmi. Il 31 ottobre si avvicina e, con esso, anche la notte più spaventosa dell’anno. Halloween, ricorrenza di origine celtica legata al culto dei morti, ha sempre attratto grandi e piccini, così come il gusto del macabro e dell’orrido. La paura è un tratto fondamentale della natura umana e il cinema l’ha sviscerata al meglio. Esorcismi, paesaggi spettrali, assassini e serial killer sono apparsi in tutte le salse, grazie all’estro e al talento di grandi registi italiani e internazionali. In vista della notte delle streghe, ecco dieci registi per dieci film per non chiudere occhio. Nemmeno nelle notti a seguire.
Halloween, i cinque film horror italiani da vedere il 31 ottobre
Suspiria (1977) di Dario Argento
Non potevamo iniziare la nostra guida senza partire da un pilastro del cinema horror italiano. Dario Argento, autore di cult come Profondo rosso. A due anni dall’inquietante capolavoro con David Hemmings e Daria Nicolodi, Argento tornò in sala con Suspiria per abbracciare il fantastico e il mondo delle fiabe. Ovviamente, a modo suo. Colori primari, su tutti il rosso, e musiche ossessive contribuiscono a rendere questo film un’esperienza unica e allo stesso tempo sinistra. La prima visione è un vero pugno allo stomaco che aggredisce i sensi. La storia vede protagonista una giovane americana, giunta in Germania per studiare danza. Non sa, però, che l’accademia che la accoglie custodisce terribili segreti.
…E tu vivrai nel terrore! L’aldilà (1981), Lucio Fulci
Una casa, alcuni uomini e inquietanti personaggi che ritornano dal mondo dei morti. Questi i temi chiave di …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà, film del 1981 diretto da Lucio Fulci. Si tratta della seconda parte della Trilogia della morte, horror-splatter interpretati da Catriona MacColl, assieme a Paura nella città dei morti viventi e Quella villa accanto al cimitero. Lo stesso regista ha descritto la sua opera come un film «senza logica, nient’altro che un susseguirsi di immagini». È così infatti che ha voluto rappresentare il male assoluto, dove spazio e tempo non rispettano alcuna regola. La storia segue le vicende di una giovane ragazza che riceve in eredità un albergo maledetto, costruito sopra una delle sette porte dell’inferno. Il film ebbe un grande successo internazionale grazie alla restaurazione della pellicola, nel 1998, da parte di Quentin Tarantino.
La casa delle finestre che ridono (1976), Pupi Avati
Nell’ormai lontano 1976, Pupi Avati diede vita a un film destinato a rimanere nella memoria di tutti i fan del cinema horror. La casa delle finestre che ridono rappresenta forse uno dei suoi prodotti più riusciti, sia in termini di trama sia in ambito scenico e scenografico. Al posto dei classici castelli lugubri e spettrali, Avati portò in scena ville private, ugualmente tetre e custodi di segreti inimmaginabili. Qui l’aperta campagna prende il posto degli ambienti piccoli di Dario Argento, protagonista per i suoi interminabili silenzi e il climax di tensione inarrestabile. La trama segue le vicende di Stefano, chiamato a restaurare un affresco in una chiesa di campagna, opera di un folle morto suicida.
La maschera del demonio (1960), Mario Bava
Mario Bava è, come sottolinea la rivista Rolling Stone, l’incarnazione del genere horror in Italia. Da I tre volti della paura a Operazione paura, i suoi film hanno segnato un punto di partenza nonché una fonte di ispirazione per grandi registi del cinema horror e splatter internazionale. Se però bisogna scegliere un solo film da vedere ad Halloween, non si può fare a meno di far partire La maschera del demonio, che segnò il debutto nelle sale italiane non solo di Bava, ma dell’intero genere. La messa in scena in grado di stupire in ogni momento, unita a un sadismo fino ad allora mai visto nel nostro paese, ha contribuito a creare un’immagine eccellente del regista nel corso dei tempi. La trama segue le vicende della principessa Asa, condannata a morte per stregoneria nel XVII secolo e tornata in vita per attuare la sua vendetta.
Cannibal Holocaust (1979), Ruggero Deodato
L’orrore in tutta la sua crudezza. Cannibal Holocaust, film del 1979 di Ruggero Deodato, rappresenta una delle opere più controverse del cinema italiano. Caratterizzato da uno stile quasi documentaristico, racconta le vicende di alcuni reporter in Amazzonia a contatto con alcune tribù di indigeni antropofagi e cannibali. Una pellicola disturbante, che a tratti travalica persino il confine tra sadismo e sgradevolezza, che ha subito critiche da ogni dove. Sul banco degli imputati le reali uccisioni di animali filmate nella pellicola, impensabili nel mondo del cinema moderno.
Halloween, i cinque film horror internazionali da vedere il 31 ottobre
Halloween – La notte delle streghe (1978), John Carpenter
Se per il cinema italiano abbiamo deciso di partire da Dario Argento, quando bisogna passare oltreoceano non si può dimenticare il grande lavoro di John Carpenter. Il regista, autore di La cosa e 1997: Fuga da New York, ha realizzato il film forse più adatto per il 31 ottobre. Halloween – La notte delle streghe, uscito nel 1978, è infatti ambientato proprio durante la festa. Il film è famoso per aver introdotto il personaggio di Michael Myers, psicopatico che fugge da un manicomio per perseguitare gli adolescenti della cittadina di Haddonfield. Tra le sue vittime, Laurie Strode (Jamie Lee Curtis), l’unica in grado di sfuggirgli. La donna tornerà nel nuovo sequel, Halloween Kills, atteso per il prossimo 21 ottobre.
Shining (1980), Stanley Kubrick
La povera Wendy, Jack Nicholson e Stephen King. Bastano questi tre nomi a identificare quello che è probabilmente il primo film che viene in mente se si pensa al genere horror. Diretto dal genio di Stanley Kubrick, Shining ha segnato una pietra miliare sin dalla sua uscita nel 1980. La storia, ispirata al romanzo omonimo di King, segue una famiglia isolata in un albergo durante l’inverno: i componenti sono Jack, interpretato da un magistrale Jack Nicholson, custode della struttura, la moglie Wendy e il figlio Danny. Il bambino è dotato di particolari poteri chiamati “luccicanza” e, sin dal suo ingresso nell’Overlook Hotel, scopre diaboliche forze pronte a impadronirsi della sua famiglia. Dalla camera 237 alla cascata di sangue fino al triciclo e alle gemelle, le scene iconiche sono infinite.
Nightmare – dal profondo della notte (1984), Wes Craven
Più che il film, molto probabilmente tutti conoscono l’assassino che compie i vari delitti. Protagonista maligno di Nightmare – dal profondo della notte, film del 1984 di Wes Craven (autore di Scream), è Freddy Krueger, uno dei più celebri serial killer del cinema horror. L’uomo, brutalmente ucciso anni prima, fa ritorno dall’aldilà per vendicarsi dei suoi assassini. Si mette dunque sulle tracce dei figli di questi ultimi, spostandosi nei loro sogni e massacrandoli proprio quando sono più vulnerabili. Dopo il grande successo del primo capitolo, la saga si è arricchita di altri otto progetti, l’ultimo dei quali risalente al 2010.
Non aprite quella porta (1974), Tobe Hooper
Rimanendo nell’ambito dei cult del cinema horror, non si può non citare Non aprite quella porta, film del 1974 di Tobe Hooper, capace di dare inizio a una saga di ben otto capitoli. Il migliore resta senza dubbio il primo, che può vantare di aver dato i natali a Leatherface, icona del genere. La sua maschera in pelle umana e la motosega con cui fa a brandelli le sue malcapitate vittime non faranno dormire nemmeno i più impavidi. La trama del film segue le vicende di cinque ragazzi universitari che, loro malgrado, finiscono nelle grinfie di una famiglia di psicopatici assassini.
La vendetta di Halloween (2007), Michael Dougherty
Chiudiamo il cerchio con un altro film ambientato proprio durante la notte delle streghe. La vendetta di Halloween, uscito nel 2007 per la regia di Michael Dougherty, racconta cinque storie differenti che hanno come fil rouge proprio il 31 ottobre. Bambini zombie, licantropi travestiti da Cappuccetto rosso per celare la loro natura, serial killer in libertà. Ogni trama intende terrorizzare il pubblico sotto più sfaccettature, rendendo il film un must per la notte di Halloween. Impossibile dormire senza vedere davanti a sé l’immagine del piccolo esserino con la testa di una zucca.