Scontenti dei ruoli interpretati. Imbarazzati per lo scarso successo di una pellicola in termini di critica o pubblico. Non sempre gli attori vanno fieri del proprio passato. È il caso di Sandra Bullock che, durante la promozione del nuovo film La città perduta – in uscita il prossimo 21 aprile – ha puntato il dito contro Speed 2. Il progetto del 1997, in cui recitò al fianco di Willem Dafoe, è considerato dalla critica uno dei peggiori film di azione della storia cinematografica. Stroncato dalla critica, floppò al botteghino complice anche l’assenza di Keanu Reeves, protagonista del primo capitolo che si rifiutò di prendere parte all’idea.

«Mi imbarazza molto aver recitato in quella pellicola», ha detto Bullock durante l’intervista. «Vorrei non averlo mai fatto». L’attrice, premio Oscar per The Blind Side, non è però l’unica star ad essersi pentita per alcuni suoi lavori precedenti. Da Robert Pattinson a Shia LaBeouf fino a George Clooney, ecco chi sono gli altri.
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Non solo Sandra Bullock, ecco gli altri 7 attori che si sono pentiti di un loro film
1. George Clooney in Batman & Robin (1997), grandi attori per un grande flop
Il 1997, oltre a Speed 2, portò in sala un altro prodotto destinato a far discutere. Si tratta di Batman & Robin, film di Joel Schumacher dedicato all’Uomo pipistrello di Gotham City con protagonista George Clooney. Il lungometraggio non convinse pubblico e soprattutto critica, nonostante la presenza di Arnold Schwarzenegger e Uma Thurman nei panni dei villain. Il primo critico del prodotto è stato Clooney, come ha dimostrato una schietta intervista del 2021 durante la promozione di The Tender Bar. «Ho rovinato talmente tanto quel film che non credo mi richiameranno più per interpretare un supereroe», ha detto l’attore in conferenza stampa. «Sono stato terribile, al pari della sceneggiatura e del regista. Abbiamo fatto un vero casino».

2. Christopher Plummer in Tutti insieme appassionatamente (1965), il cult che non piace al suo protagonista
Fra i rimpianti degli attori, come ricorda il Paìs, c’è spazio anche per grandi successi. È il caso di Tutti insieme appassionatamente, lungometraggio del 1965 che l’American Film Institute ha inserito fra i migliori di sempre. Uno degli artefici del suo successo fu Christopher Plummer, compianto attore che qui presta il volto al capitano Von Trapp, che però non ha mai avuto parole di elogio per il film. «È stato orribile, sentimentale e stucchevole», ha scritto la star nel suo libro di memorie Malgrado me stesso. «Ho dovuto lavorare sodo per infondere anche solo un po’ di umorismo».
3. Halle Berry in Catwoman (2004), discorso al veleno ai Razzie Award
Il mondo dei supereroi è protagonista di un altro rimpianto da star. La pellicola in questione è Catwoman uscita nel 2004. Sotto la maschera della protagonista si cela Halle Berry, che accettò il ruolo due anni dopo aver trionfato agli Oscar per Monster’s Ball. Il film si tramutò in un’incredibile flop, mentre l’attrice ottenne persino il Razzie Award, ossia il premio per la peggior performance dell’anno. «Grazie, non avrei mai pensato di essere qui», disse Berry nel ritirare il premio. «Non puoi vincere senza l’aiuto di tante persone, quindi grazie Warner Bros per avermi dato il ruolo principale in questa merda».

4. Oscar Jaenada in XXL (2004), la parte accettata solo per soldi
Mentre Halle Berry otteneva il Razzie per Catwoman, un altro attore recriminava per un suo progetto. Oscar Jaenada, attore spagnolo che ha recitato anche in Escobar e Rambo: Last Blood, ha sempre rimpianto la sua partecipazione in XXL di Julio Sanchez Valdés. «Non è un film che guarderei», disse senza peli sulla lingua a El Mundo addirittura durante la promozione del film. «A volte però devi accettare ciò che non ti piace pur di mangiare». Anni dopo abbassò i toni, affermando di aver conosciuto gente che ha apprezzato il progetto.
5. Robert Pattinson in Twilight (2008-2012), la stella che odia il suo trampolino di lancio
Attualmente dominatore del box office con The Batman, Robert Pattinson deve la sua celebrità al mondo fantasy. Dopo l’esordio in Harry Potter e il calice di fuoco, ottenne il successo grazie alla sua performance nei panni di Edward Cullen in Twilight. Eppure, l’attore non ha mai apprezzato il ruolo. «Più leggevo la sceneggiatura, più odiavo il mio personaggio», disse a Empire nell’agosto 2011, ancor prima dell’uscita di Breaking Dawn Parte 2. «È un ragazzo ridicolo, un maniaco depressivo che odia se stesso». Come Pattinson, anche altri attori non hanno accolto con giubilo le performance che hanno contribuito al loro successo. Jamie Dornan non ha un ottimo rapporto con 50 sfumature di grigio, mentre Leonardo DiCaprio ha sempre mostrato reticenza nell’apprezzare Titanic.
6. Nick Nolte in I Love Trouble (1994), il film con attori senza chimica
Mai banale nelle dichiarazioni, Nick Nolte non ha certo espresso un piacevole giudizio per I Love Trouble del 1994, dove recitò accanto a Julia Roberts. Il film fu un disastro sia in termini di critica sia di botteghino (il primo con protagonista Roberts), soprattutto a causa dell’assente chimica fra i due volti protagonisti che non si sono risparmiati parole al veleno. «È disgustoso», disse l’attrice riferendosi a Nolte che, replicando pochi giorni dopo, confermò che la sua collega «non è rinomata per la simpatia». Entrambi però hanno convenuto su un punto: hanno accettato la parte solo per soldi.
7. Shia LaBeouf in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008), il sogno infranto di un bambino
Ribelle e anticonformista, Shia LaBeouf si è sempre reso protagonista di esternazioni polemiche e ai limiti della censura. Nel pieno della fama per Transformers, l’attore statunitense prese parte nel 2008 al quarto e, finora, ultimo capitolo della saga Indiana Jones nei panni del figlio del protagonista. Sebbene gran parte di Hollywood pagherebbe una fortuna per recitare sotto la direzione di Steven Spielberg, LaBeouf ha dichiarato di ricordare l’esperienza con grande delusione. «Ero cresciuto con il sogno di Spielberg», disse a Variety nel 2016. «Quando sono arrivato lì, ho scoperto di essere di fronte a un uomo diverso da quello che osannavo. Più che un regista, era un semplice compagno di viaggi».
