Haiti, il premier licenzia il procuratore che lo accusa di omicidio
Il primo ministro Ariel Henry, in carica dopo l'uccisione di Moise, ha licenziato il procuratore che lo accusa di aver organizzato quell'omicidio. Rimossi anche il ministro della Giustizia e il Segretario generale del Consiglio dei ministri.
Ad Haiti, negli ultimi giorni, è in corso un duro scontro tra il primo ministro Ariel Henry e il potere giudiziario. Il premier, che lo scorso 20 luglio ha preso il posto di Jovenel Moise, assassinato pochi giorni prima in circostanze poco chiare, ha annunciato il licenziamento del procuratore che lo aveva messo sotto indagine per quell’omicidio, del ministro della Giustizia e del Segretario generale del consiglio dei ministri.
Haiti, il premier Henry sospettato dell’omicidio del predecessore
Lo scontro è iniziato proprio con la richiesta del procuratore generale di Port-au-Prince, Bed-Ford Claude, di incriminare Henry: «Ci sono elementi compromettenti a sufficienza per chiederne il rinvio a giudizio», aveva detto prima del licenziamento, chiedendo ai magistrati di impedire al primo ministro di lasciare il Paese dopo il suo ennesimo rifiuto di presentarsi per un interrogatorio.
Secondo l’accusa sarebbe evidente il coinvolgimento di Henry nel complotto che ha portato all’uccisione del suo predecessore. Una delle prove principali sarebbe la telefonata che il premier ha fatto, pochi minuti dopo l’omicidio, all’ex funzionario governativo Joseph Felix Badio, il principale sospettato. Il telefono sarebbe stato poi geolocalizzato all’Hotel Montana, nelle vicinanze della casa di Moise. Claude aveva chiesto che il primo ministro testimoniasse proprio su questi elementi insieme a Badio, che però è latitante.
Haiti, il primo ministro licenzia il procuratore che lo accusa
Così, lunedì Henry ha deciso di licenziare il procuratore per «gravi errori amministrativi», mentre martedì era stato annunciato con un Tweet il nome del suo successore, Frantz Louis Juste. Claude al momento è sotto scorta dopo aver ricevuto «gravi minacce» negli ultimi giorni.
Sur délégation du Premier ministre, @DrArielHenry, le ministre de l'intérieur, M. Liszt Quitel, a procédé, cet après-midi, à l'installation du commissaire du #gouvernement a.i. de Port-au-Prince, Me Frantz Louis Juste, en remplacement de Me Bed-Ford Claude, révoqué. #Haïti pic.twitter.com/MF78apbDbP
— Primature de la République d’Haïti (@PrimatureHT) September 14, 2021
I sostenitori di Henry sono con lui, e accusano la magistratura di volergli impedire di formare un governo di coalizione. Proprio la settimana scorsa era stato siglato nella capitale Port-au-Prince un accordo tra il premier e l’opposizione per la formazione di un governo di coalizione ad interim che avrebbe traghettato il Paese alle elezioni del prossimo anno. Un accordo che, secondo alcuni, sarebbe teso a escludere la presenza nel governo di alcuni fedelissimi di Moise.
Haiti, la difficile ricostruzione dopo il terremoto di agosto 2021
La tensione politica si unisce all’ennesimo periodo tragico per una popolazione costantemente in ginocchio. Ad agosto l’isola è stata colpita da un terremoto che ha causato duemila morti, 12 mila feriti e oltre 300 dispersi, con più di 600 mila persone che necessitano di assistenza umanitaria. Si tratta della terza drammatica calamità naturale ad aver colpito Haiti negli ultimi 17 anni: nel 2004 l’uragano Jeanne causò tremila vittime, nel 2010 morirono più di 200 mila persone per un sisma di magnitudo 7.0, che in totale coinvolse oltre 3 milioni di persone. Pochi mesi dopo, il Paese fu sconvolto da un’epidemia di colera portata dai caschi blu nepalesi impegnati nella ricostruzione post-terremoto: 10 mila le vittime.