Haiti: assassinato il presidente Moïse, si teme per l’instabilità del Paese

Redazione
07/07/2021

Era in carica dal 2017 e aveva intenzione di prorogare il suo mandato fino al 2022. Ora si teme una nuova ondata di violenze.

Haiti: assassinato il presidente Moïse, si teme per l’instabilità del Paese

Il presidente di Haiti Jovenel Moïse è stato assassinato nella notte tra il 6 e il 7 luglio nella sua casa nella periferia della capitale, Port-au-Prince. Anche la first lady Martine è rimasta coinvolta nell’attacco, ricoverata in ospedale è deceduta qualche ora dopo. Lo ha reso noto il primo ministro Claude Joseph in una nota. Il commando che ha fatto irruzione nell’abitazione, ferendo a morte Jovenel Moïse, era composto da individui non ancora identificati, alcuni dei quali parlavano spagnolo. Il presidente, ha dichiarato Claude Joseph, è stato «vigliaccamente assassinato», ma gli assassini, ha aggiunto, «non possono uccidere le sue idee». Il primo ministro ha inoltre invitato il Paese a mantenere la calma assicurando che al momento la sicurezza e l’ordine sono garantiti da esercito e polizia. La situazione però, come hanno sottolineato gli osservatori internazionali, potrebbe sfuggirgli di mano da un momento all’altro.

A Haiti la situazione è incandescente

Didier le Bret, ex ambasciatore francese ad Haiti, ha dichiarato a France 24 che la situazione politica era particolarmente instabile. Un nuovo primo ministro, Ariel Henry, avrebbe dovuto prestare giuramento mercoledì. Ora non è chiaro chi stia guidando il Paese. Il rischio è che nello Stato esplodano focolai di violenza. Mentre lo scorso febbraio era stato sventato un tentativo di colpo di Stato: tra gli arrestati anche un capo della polizia nazionale e un giudice. Moise 53 anni, fu eletto per la prima volta nel 2015 con il partito di centrodestra Tèt Kale ma le elezioni vennero annullate per brogli. Vinse però l’anno successivo e si insediò nel febbraio 2017. Durante il suo mandato è stato anche coinvolto in uno scandalo per corruzione insieme con altri ministri. Negli ultimi mesi erano scoppiate violente proteste proprio contro il presidente che aveva intenzione di prorogare il proprio mandato fino al 2022. L’opposizione aveva così nominato il giudice Joseph Mécène Jean Louis come “presidente di transizione”.

Una nazione in costante crisi umanitaria

La nazione caraibica, che si estende sulla parte occidentale dell’isola Hispaniola (la parte orientale è la Repubblica Domenicana), non ha mai conosciuto una democrazia matura. Haiti, nazione poverissima non si è mai rialzata dal terribile terremoto del 2010 nel quale morirono 200 mila persone, dall’uragano Mattew che colpì l’isola nel 2016. Da allora gli haitiani vivono in costante emergenza umanitaria.