Il sito della Carta d’identità elettronica è offline, non raggiungibile, ormai da diverse ore. Intorno alle 11.40 circa, come spiega Repubblica, il portale raggiungibile al dominio Cartadiidentita.interno.gov.it è stato mandato ko da un attacco informatico. E a portarlo avanti è stato ancora una volta il collettivo di hacker filorusso NoName, che ha rivendicato l’attacco. Non si tratta della prima volta, perché il gruppo di pirati informatici ormai da circa un anno mette a dura prova i server italiani, sia di siti istituzionali sia di banche o aziende italiane di alto profilo. Dopo qualche ora, però, è stato il Viminale a dichiarare che si tratterebbe, invece, di un semplice problema tecnico. Ieri un altro attacco ha mandato offline, però per soli 30 minuti, il sito dell’istituto di credito cooperativo.

NoName rivendica l’attacco: «Italia al fianco dell’Ucraina»
La rivendicazione dell’attacco è arrivata in tarda mattinata. Il collettivo ha utilizzato il proprio canale Telegram, come già fatto in passato, per accusare l’Italia della vicinanza con Kyiv, al pari del resto dei Paesi dell’Occidente: «L’Italia è pronta a fornire sostegno materiale all’Ucraina, ma attende passi decisivi dagli alleati. Non è affatto un Paese indipendente. Fortunatamente, il nostro team è in grado di prendere decisioni da solo, siamo andati nello spazio internet russofobico italiano e abbiamo ucciso un sito web di carta d’identità elettronica». Tre ore dopo, il sito non è ancora stato ristabilito.
Viminale: «Un problema tecnico»
Nonostante la rivendicazione del gruppo di hacker, il sito potrebbe essere andato offline soltanto a causa di problemi tecnici. O almeno questa è la versione ufficiale del ministero dell’Interno, che ha diffuso una nota in cui spiega: «I servizi della Carta di identità elettronica sono momentaneamente indisponibili a causa di un problema tecnico nella fornitura della connettività internet, seguito all’incendio divampato nella giornata di ieri nei pressi della stazione Tiburtina, che ha coinvolto cavi della fibra ottica».
Gli Usa denuncia un attacco sponsorizzato dalla Cina
Intanto, nella stessa giornata, dagli Stati Uniti arriva la denuncia di un nuovo attacco informatico, che sarebbe stato portato avanti da un «un attore informatico sponsorizzato dalla Repubblica popolare cinese, noto anche come Tifone Volt». L’autorità di sicurezza informatica, che si occupa di Usa, Canada, UK, Australia e Nuova Zelanda, ha spiegato che «questa attività colpisce le reti dei settori delle infrastrutture critiche degli Stati Uniti» e che «potrebbe applicare le stesse tecniche in tutto il mondo». L’attacco, ha spiegato inoltre Microsoft, è partito già nel 2021 contro le infrastrutture dell’isola di Guam, in cui è sita un’importante base americana.
