Guten Tag

Redazione
31/08/2021

Il 31 agosto 1867 moriva a Parigi Charles Baudelaire. Il buongiorno di Tag43 è dedicato al poeta francese e ai cantanti che nel corso del tempo gli hanno reso omaggio con i loro brani.

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Il 31 agosto 1867 moriva a Parigi Charles Baudelaire. Scrittore, saggista, ma soprattutto poeta è considerato uno dei maggiori esponenti del simbolismo e, in generale, uno dei più grandi letterati del diciannovesimo secolo. Nato nel quartiere latino della Capitale francese nel 1821, restò orfano del padre ad appena sei anni. Il lutto, rivestì un ruolo fondamentale nella sua esistenza, diventando la causa del rapporto tormentato con la madre, alla quale Baudelaire non avrebbe mai perdonato il successivo matrimonio con il tenente colonnello Jacques Aupick. Trascorso un periodo a Lione, fu iscritto al collegio Louis-le Grand, dal quale venne espulso per indisciplina, mostrando i primi segni di un carattere irrequieto, che ne contraddistinguerà l’esistenza e le opere. Ottenuto comunque il diploma all’istituto Saint Louis, infatti, si ribellò ai programmi pensati per lui dalla famiglia, preferendo uno stile di vita da bohémien e direzionando i suoi interessi verso il mondo della letteratura.

L’ispirazione per I fiori del male

Le frequentazioni con ambienti e personaggi poco raccomandabili indussero la famiglia a imbarcarlo su una nave per l’India, ma dopo due sole tappe Baudelaire fece marcia indietro e tornò in Francia. Dall’esperienza per quanto breve derivarono la passione per l’esotismo e l’ispirazione per la sua opera più famosa, I fiori del male (Les Fleurs du mal). La prima edizione fu pubblicata, con una tiratura di 1300 copie, il 25 giugno 1857 e comprendeva cento poesie divise in sei sezioni (Spleen et ideal, Tableau parisien, Fleurs du mal, Révolte, Le vin e La mort). Già dal titolo fu chiaro come al centro della narrazione ci fossero argomenti e scenari cupi, scabrosi e, soprattutto per l’epoca, immorali. Non è un caso che l’opera venne indicata dalla critica come provocatoria, dirompente, ma perfettamente in linea con un personaggio misterioso. È il motivo per cui il 7 luglio successivo la Direzione della sicurezza pubblica francese ritenne le liriche oltraggiose per la morale pubblica e offensive per quella religiosa. Gli editori vennero condannati al pagamento di una multa e alla soppressione dei versi più spregiudicati. Nonostante i numerosi ostacoli, tuttavia, I fiori del male raccoglieranno un successo clamoroso e disegneranno i tratti del poeta maledetto, perfettamente incarnati nella figura di Baudelaire. Quest’ultimo da tempo malato di sifilide, dopo aver tentato tre volte il suicidio, e colpito da un’ischemia che ne paralizzò il lato destro del corpo, morì a Parigi nel 1867.

Gli omaggi degli artisti a Charles Baudelaire

La vita costantemente al limite di Baudelaire è stata fonte di ispirazione per numerosi artisti, che periodicamente ripropongono i suoi testi all’interno dei loro brani. Tag43 vi da il buongiorno partendo dal maestro Franco Battiato e passando in rassegna gli omaggi principali che negli anni sono stati resi al poeta francese. Il cantautore siciliano nel 1999 mise in musica Invitation au voyage, all’interno dell’album Fleurs (Esempi affini di scritture e simili).

 

E ancora il francese Serge Gainsbourg pubblicò nel 1962 la canzone Le serpent qui danse, versione ritmata della poesia contenuta nella raccolta I fiori del male.

Più recenti sono, invece, le canzoni dei Baustelle e di Marracash. I primi hanno dedicato al poeta il brano Baudelaire, contenuto nell’album Amen del 2008.

Il rapper in collaborazione con Dargen D’amico e Rancore ha composto L’albatro, ispirata ai versi de L’albatros e inserita nel mixtape Roccia Music parte II.