Avrebbe compiuto 50 anni oggi, 13 settembre, Ezio Bosso. Musicista, direttore d’orchestra e compositore nato a Torino nel 1971 e deceduto nel 2020, a causa delle conseguenze di una malattia neurodegenerativa di cui era affetto dal 2011. A strumenti e melodie, che in breve sarebbero diventati il suo universo, si avvicinò ad appena quattro anni, merito di una prozia pianista e del fratello, musicista anche lui. Con il nome d’arte di Xico, nel gruppo piemontese degli Statuto, mosse i primi passi e incise l’album Vacanze. All’esperienza in conservatorio, invece, è legato il ricordo traumatico di un docente dai modi bruschi che non perdeva occasione di urlare e alzare, talvolta, le mani. A sottrarlo dalla sua ira, una volta fu addirittura John Cage, che rivolgendosi all’insegnante esclamò: «Perché grida? A me il ragazzo sembra molto bravo».
La dedica di Ezio Bosso a John Cage
Non a caso al grande compositore statunitense Bosso dedicherà il brano Dreaming tears in a crystal cage. A 16 anni esordì da solista in Francia, poi iniziò una lunga peregrinazione nelle orchestre di tutta Europa. La svolta nella carriera arrivò dopo l’incontro con il contrabbassista austriaco Ludwig Streicher, che lo persuase ad entrare nell’accademia di Vienna per studiare composizione e direzione d’orchestra. Nel 2011, in seguito a un’operazione per la rimozione di un tumore al cervello, fu scoperta nel suo organismo la presenza di una malattia autoimmune e degenerativa, che inizialmente venne identificata erroneamente come Sla. Se in un primo momento continuò a suonare e comporre, successivamente dovette abbandonare il pianoforte, dedicandosi soltanto alla direzione d’orchestra. La morte lo colpirà nel 2020, non scalfendo l’immagine e il ricordo di un uomo che attraverso la musica ha inviato al mondo messaggi di speranza, determinazione e forza. Tag43 vi augura il buongiorno con il suo discorso sull’universalità della musica tenuto al Parlamento europeo nel maggio 2020.