Con il nome di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, qualcuno potrebbe fare fatica a decifrarne l’identità. Sissi invece non dovrebbe creare di questi problemi. Il 10 settembre 1898, la principessa più famosa della storia venne assassinata a Ginevra dall’anarchico italiano Luigi Lucheni. Una pugnalata al petto, un solo colpo mentre stava per salire su un traghetto diretto a Montreux, in Svizzera. Sebbene infatti sin dal suo ingresso a corte, la donna mostrò una certa riottosità nell’accettare i dettami dell’alta aristocrazia mitteleuropea dell’ottocento, la sua figura nell’immaginario collettivo dell’epoca restava inscindibilmente legata alla monarchia asburgica e per questo meritevole di una punizione esemplare. Della famiglia imperiale entrò a far parte dopo il matrimonio con Francesco Giuseppe I d’Austria e in seguito alle nozze diventò imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria, regina di Boemia e di Croazia.
La principessa Sissi al cinema e in tv
La storia d’amore e, più in generale, la vita travagliata e scandita dai lutti, la malattia e l’infelicità per un ambiente di cui non è riuscita a sentirsi mai pienamente parte hanno alimentato nel corso del tempo la fantasia dei registi. Di riflesso anche quella del pubblico innamoratosi in fretta di una principessa costantemente ammantata da un’aura di malinconia. L’ha rappresentata nel 2010 Cristiana Capotondi, all’interno di una miniserie Rai che ha offerto agli spettatori una ricostruzione forse meno scintillante di quelle passate, ma più vicina alla realtà storica. Indimenticabile, però, resterà l’interpretazione di Romy Schneider, nella trilogia sulla principessa comparsa nelle sale tra il 1955 e il 1957. Ne prende spunto Tag43 per augurarvi il buongiorno con la scena del matrimonio tra Sissi e Franz.