Domenica 5 settembre un gruppo di militari della Guinea hanno annunciato un colpo di Stato che ha rovesciato il governo di Alpha Condé. «Abbiamo catturato il presidente e sciolto la Costituzione in vigore e le istituzioni», ha dichiarato in un video il tenente colonnello Mamady Doumbouya, capo delle forze speciali del Paese. Nelle immagini si vede Condé seduto su una poltrona e circondato da militari armati. Doumbouya ha anche annunciato la chiusura delle frontiere terrestre e aeree. Le notizie che giungono dalla Guinea sono ancora poche, e la riuscita del golpe è da confermare. Il ministero della Difesa ha infatti rilasciato un comunicato in cui lo definiva «fallito», ma le immagini sembrano avallare la versione dell’esercito.
Il colpo di stato era cominciato nella mattinata di domenica, con degli spari avvertiti attorno al palazzo presidenziale della capitale Conakry. In poche ore veicoli militari avevano occupato le strade della città, e le immagini di Condé in stato di arresto erano state trasmesse dalla tv di stato. «La personalizzazione della politica è finita. Non affideremo più il controllo a un uomo solo, ma al popolo», ha detto Doumbouya avvolto in una bandiera guineana. «Avvieremo una consultazione nazionale per dare il via a una transizione inclusiva e pacifica», ha concluso, dopo aver denunciato la «cattiva gestione» dei politici attualmente in carica. Il colpo di stato ha bloccato per qualche ora nel Paese anche la nazionale di calcio del Marocco, in Guinea per una partita. Coinvolti anche due giocatori della Fiorentina, Amrabat e Maleh, e l’ex Inter Hakimi.
Chi è Alpha Condè, il presidente della Guinea deposto dal golpe
A farne le spese il presidente Alpha Condé, al potere dal 2010. Per decenni leader dell’opposizione al dittatore Lansana Conté, in carica dal 1984 al 2008, Condé ha vinto le prime elezioni libere tenute nel Paese dall’indipendenza dalla Francia, ottenuta nel 1958. Nonostante sia stato eletto democraticamente, il presidente ha violentemente represso le opposizioni e nel 2020 ha modificato la Costituzione per potersi assicurare un terzo mandato.
Guinea's president Alpha Conde has been arrested by the military. Earlier heavy gunfire was heard in the capital. #Conakry #Militarycouptinguinea pic.twitter.com/h9ZgQtipGo
— Baillor Jalloh (@baillorjah) September 5, 2021
Un tempo Condé, 83 anni, era stato una figura quasi mitica in Guinea, perché da dissidente carismatico era stato esiliato e imprigionato dal regime precedente. La sua popolarità è però calata rapidamente, per la svolta violenta data al suo esecutivo e per non essere riuscito a fermare la grave crisi economica che ha duramente colpito il Paese nei suoi anni al potere. Con Condé la Guinea ha stretto forti rapporti con la Russia, ed è stato tra i primi Stati africani a ricevere il vaccino anti-Covid Sputnik-V. Al momento Mosca non ha rilasciato commenti sul golpe, e in silenzio è rimasta anche l’Unione Africana. La regione, da sempre molto instabile politicamente e militarmente, è anche terreno fertile (soprattutto nei Paesi vicini) per il terrorismo islamico.
Guinea, i perché del colpo di Stato
Il golpe è avvenuto a una settimana dall’approvazione, da parte del Parlamento, di una modifica del bilancio nazionale per favorire parlamentari ed esecutivo (i cui fondi sarebbero aumentati) e svantaggiato forze dell’ordine ed esercito. Proprio il malcontento delle truppe sarebbe uno dei motivi principali che avrebbe scatenato il colpo di stato. Le immagini che arrivano dal Paese, poi, mostrano centinaia di persone scese in piazza per festeggiare la fine del governo di Condé. Colpi di stato e presidenze “prolungate” sono una triste costante in Africa. Tra il 2020 e il 2021, in appena nove mesi, il Mali aveva subito due rovesciamenti, entrambi da parte di Assimi Goita. In Uganda, a gennaio, Yoweri Museveni aveva vinto le elezioni per la sesta volta ed è in carica dal 1986.