Nascere democristiano per Guido Crosetto (e lui modestamente lo nacque) è stato un destino: oggi si ritrova in Fratelli d’Italia ma è come se fosse sempre nel partito dello Scudo crociato, anche se quello doc non esiste più. Del democristiano Crosetto mantiene lo stile gesuita, con quel tanto di farisaico che gli consente di militare a destra facendo a volte finta di essere di sinistra, si fa per dire, per chi ci casca; poi vuole piacere a tutti, come Giorgia Meloni, “più bella che brava” la definirebbe Berlusconi, come fece con Rosy Bindi. Nell’ansia di non scontentare nessuno ma soprattutto attanagliato dal desiderio di essere approvato dai suoi avversari, Guidone crea imbarazzo nella sua capa, che resta disorientata da certe posizioni radicali che assume, per tentare di aumentare la fratellanza adescando gli indecisi.
La missione di Crosetto? Attirare gli astenuti confondendoli
Lui si è dato questa missione: attirare nel suo partito le schede bianche e gli astenuti confondendoli. Una volta dicendo una cosa di destra e un’altra difendendo uno di sinistra; poi criticando la destra per far vedere che è obiettivo e ricevendo così il plauso dalla sinistra; ma il giorno dopo bastonando la sinistra. A quel punto i qualunquisti si decidono: votano lui e il suo partito, perché, frastornati, pensano che il Crosetto-pensiero sia il non plus ultra della politica equidistante, indipendente, equilibrata, imparziale e aiutatemi a trovare un altro aggettivo per rappresentare il casino di uno stratega che si barcamena perché, praticamente, non ha idea di che pesci prendere.

Dall’arresto di Messina Denaro e la risposta a Bizzarri
I tweet del nostro andrebbero incorniciati: catturano Matteo Messina Denaro e lui si complimenta oltre che con le forze dell’ordine, «con le migliaia di persone che ogni giorno, in silenzio, lavorano per difendere la giustizia», evocando subito, anche a chi non ci aveva pensato, quelle altre migliaia che, sempre in silenzio, proprio mute, hanno fatto fare per 30 anni al boss mafioso una vita da nababbo, proteggendolo invece di denunciarlo. Per ribadire il livello poi, Crosetto si mette a polemizzare sull’arresto del criminale con il comico Luca Bizzarri fornendogli un assist definitivo: «Un paese dove un ministro ‘zittisce’ un comico è un paese malato».
Un paese dove un Ministro “zittisce” un comico è un paese malato. Ma al Giornale non lo sanno. https://t.co/YfWG6IRThX
— Luca Bizzarri (@LucaBizzarri) January 17, 2023
Dante di destra e «tifoso del Pisa»
Ti pareva che non intervenisse su Dante di destra? C’è stata una gara, soprattutto sui social, a commentare la superflua sortita del ministro della Cultura: parecchi sventurati risposero, cadendo in quest’altro trabocchetto allestito al momento giusto per distogliere un attimino l’attenzione dalle accise della benzina, che stavano incrinando parecchio la sbandierata coerenza della capa. Tutti a esibire in post lunghissimi la loro erudizione, Crosetto invece: «Dante tifava per il Pisa». Una scemenza scappa a tutti e lo avremmo perdonato, ma lui: «Si ha il diritto, ed il dovere, di scherzare, in un momento di relax, anche rivestendo ruoli istituzionali. Chi pensa di no, vorrebbe istituzioni interpretate e non vissute».

Quelle «Istituzioni interpretate e non vissute»
Come uno stupido continuavo a fissare quella “e” eufonica: “ed il dovere”. Su Twitter anche una consonante a volte è di troppo ma si vede che Crosetto ci tiene a rispettare la grammatica. Ammettiamo che si abbia ed il dovere di scherzare in un momento di relax e anche quello di spiegare le barzellette ai carabinieri. Ma come sarebbero le «istituzioni interpretate e non vissute»? Quel teatrino che a volte ci viene in mente e che ricacceremmo volentieri via dai nostri pensieri se Crosetto non ce lo richiamasse, come ha fatto con l’omertà di chi ha protetto Messina Denaro nel tweet precedente, con questa excusatio non petita? Lui che “vive” le istituzioni invece di “interpretarle”, come le vive? Sparando cazzate nei momenti di relax, come fa Salvini tutto il giorno? Perché anche un ministro è un essere umano? Perché lo spin doctor gli dice che i follower aumentano se si fa un po’ gli stupidini? Non sarebbe meglio andare a scuola da Draghi, per capire finalmente come deve comunicare un ministro? Imparerebbe da Mario a usare un linguaggio – istituzionale e non vissuto – per esprimere quel che ha da dire sul sito del ministero della Difesa e solo lì.