Guido Crosetto, le gaffe social e l’errore di voler piacere a tutti
Crosetto dovrebbe essere quello moderato, ragionevole e non fascista di Fratelli d'Italia. Ma su Twitter infila uno scivolone dietro l'altro. Dall'Iva sul gas al debito pubblico. Gli avversari lo bacchettano. Giorgia lo sopporta. Lui tradisce una delle sacre regole del marketing: scegliere un target e non voler piacere a tutti.
Guido Crosetto suscita molta simpatia. Vedi questo omone accanto alla sua capa, che gli arriva alla cintura, e ti chiedi come mai comanda lei invece di lui, che esprimerebbe la destra presentabile. Se lo chiederanno anche parecchi elettori di Fratelli d’Italia, per molti dei quali le donne vanno bene, sì certo: quando portano il caffè, e finiranno per mettere la croce sul sosia di Mao Tse Tung, nella solitudine della cabina. Crosetto si è preso una bella gatta da pelare in questa campagna elettorale: fa il moderato, quello ragionevole, quello che non è mai stato fascista e giustamente lo rivendica come un merito, suscitando diffidenza in quegli altri, che nel profondo dei loro cuori lo sono ancora. Partito dalla vecchia Democrazia cristiana, è approdato a Fratelli d’Italia supponiamo per via del suo amore per le armi, portando in questo partito di ultras travestiti il decoro di quello che va allo stadio in tribuna.
Sui social, quelli di Italia viva che non gliene lasciano passare una
Su Twitter è un disastro. È preso di mira da quelli di Italia viva che non gliene lasciano passare una: «Berlino riduce l’Iva sul gas al 7 per cento. Qualcosa allora si muove!», cinguetta felice l’altro giorno. Gli risponde Luciano Nobili: «Mica come in Italia, dove il governo Draghi l’ha abbassata al 5». Lui insiste dialogando con un altro: «Coglione! il 1° ottobre torna al 10! Studia!». E quello, educato: «Evidentemente Crosetto ignora che è stata prorogata a fine dicembre dall’attuale governo». Sipario, Crosetto passa ad altro.
Mica come in Italia dove il governo Draghi l’ha abbassata al 5% https://t.co/1BCeJLBcqO
— Luciano Nobili (@lucianonobili) August 18, 2022
L’altro giorno si è incistato di nuovo su un tema economico (se vincono, lo mettono di sicuro alla Cultura): «Record del debito pubblico. Eppure state dicendo da mesi che stava calando…». Gli risponde – santa pazienza! – Luigi Marattin: «Il debito pubblico non si misura in valore assoluto, perché in tale ottica aumenta sempre matematicamente finché c’è anche un solo euro di deficit. Si misura invece in rapporto al Pil e, misurato così (cioè correttamente), sta calando».

Ignazio La Russa vorrebbe farlo scomparire, la Meloni lo sopporta
Poi è passato a commentare Natalia Aspesi che dice che Giorgia Meloni non c’entra nulla con le donne perché ragiona come un uomo, tirando in ballo un non meglio identificato «codice barbaricino». Fuori dall’economia magari ci prende. Macché: «Crosetto, se per fare una citazione colta ti riduci a scrivere una bufala, se non verifichi, se non approfondisci seriamente, rendi anche tutte le altre cose che affermi uguali a questa: bufale», gli risponde Andrea Valerio. Crosetto è così: vorrebbe piacere a tutti, contraddicendo una delle regole del marketing che da secoli ormai si affanna a cercare un target per qualsiasi cosa si voglia vendere. Ignazio La Russa lo vorrebbe vedere scomparire dalla faccia della terra, Giorgia lo sopporta, sa che non le porterà nemmeno un voto, ma l’aiuta a buttarla un po’ in caciara, smoke gets in your eyes, ghiaccio secco per alleggerire il crescendo drammatico del comizio di Vox, dove Giorgia, la donna, la madre, la cristiana, genitore 1 genitore 2 è partita sottovoce, sommessamente, e ha finito urlando fuori di sé.