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Wargame

Ville e yacht, l’Italia sequestra i beni dei magnati russi

Congelata la lussuosa residenza di Alisher Usmanov in Costa Smeralda, bloccati i panfili di Gennady Timchenko e Alexei Mordashov, ormeggiati in Liguria. Ma non solo.

5 Marzo 2022 13:06 Redazione
Ville e yacht, l’Italia sequestra i beni dei magnati russi. Congelata la residenza di Usmanov in Sardegna, bloccati i panfili di Timchenko e Mordashov in Liguria.

La Guardia di Finanza ha “congelato” in Costa Smeralda la villa di lusso di proprietà del magnate russo-uzbeko del gas Alisher Usmanov, valore stimato 17 milioni di euro. L’immobile si affaccia sul mare davanti al Pevero, una delle località più note della Costa Smeralda, dove nei mesi estivi l’oligarca vicino a Vladimir Putin ormeggia nei mesi estivi il maxi yacht Dilbar, il terzo più grande al mondo con i suoi 156 metri: nei giorni il panfilo è stato bloccato nel porto di Amburgo. Usmanov, che dal 2018 è cittadino onorario di Arzachena, secondo Forbes ha un patrimonio di 22,6 miliardi di dollari: è proprietario del quotidiano Kommersant e comproprietario di MegaFon, secondo operatore di telefonia mobile di Russia, nonché del gruppo Mail.Ru, principale società Internet del mondo russofono. È inoltre azionista di maggioranza del conglomerato industriale Metalloinvest. Dal 2008 è inoltre presidente della Federazione Internazionale Scherma. Quello di Usmanov era ormeggiato in Germania, mentre sono in tutto cinque gli yacht degli oligarchi russi attualmente ormeggiati nei nostri porti. Due quelli sequestrati finora dalla Guardia di Finanza dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

Ville e yacht, l’Italia sequestra i beni dei magnati russi. Congelata la residenza di Usmanov in Sardegna, bloccati i panfili di Timchenko e Mordashov in Liguria.
Vladimir Putin e Alisher Usmanov (MIKHAIL KLIMENTYEV/AFP via Getty Images)

LEGGI ANCHE: Gli oligarchi russi licenziano il personale delle ville in Costa Smeralda

Oligarchi russi, i due yacht sequestrati in Liguria

La Guardia di Finanza ha bloccato nel porto di Sanremo il maxi yacht Lena, imbarcazione di 52 metri con un valore stimato in 50 milioni di dollari: è di proprietà del magnate russo dell’energia e delle infrastrutture Gennady Timchenko, sesto uomo più ricco di Russia, proprietario di Volga Group e socio di Novatek, da decenni amico stretto di Putin. Ieri nel porto di Imperia era stato “congelato” invece il Lady M di Alexei Mordashov, ovvero il secondo uomo più ricco di Russia (56esimo al mondo), patron del colosso siderurgico ed estrattivo Severstal. Mordashov ha un rapporto per così dire controverso con il nostro Paese: dal 2005 al 2012 è stato proprietario delle acciaierie di Piombino, lasciandole in un mare di debiti (730 milioni). Lady M, “appena” 65 metri, è solo il secondo panfilo dell’oligarca. Quello principale è infatti il Nord, lunghezza 142 metri e un valore di 500 milioni, che sta “svernando” alle Seychelles.

Ville e yacht, l’Italia sequestra i beni dei magnati russi. Congelata la residenza di Usmanov in Sardegna, bloccati i panfili di Timchenko e Mordashov in Liguria.
Gennady Timchenko (MAXIM SHEMETOV/AFP via Getty Images)

LEGGI ANCHE: Turismo, le ricadute della guerra in Ucraina

Sono altri tre gli yacht degli oligarchi ormeggiati in Italia. Sempre in Liguria si trovano il Barbara di Vladimir Potanin, presidente di Norilsk Nickel, cioè il più grande produttore mondiale di nichel di alta qualità, e Ice di Sulejman Kerimov, numero uno della compagnia mineraria Polyus. Andrey Melnichenko, principale azionista di EuroChem Group e SUEK, ha invece ormeggiato a Trieste il suo panfilo Sailing Yacht A.

Oligarchi russi, in provincia di Lucca sequestrata Villa Lazzareschi

L’Italia sta sequestrando beni per un valore che si avvicina ai 140 milioni, agendo ai sensi del decreto legislativo 109 del 2007, che prevede misure per «prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo e l’attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale». La stessa sorte degli yacht citati e dalla villa di Usmanov è toccata a Villa Lazzareschi di Capannori (provincia di Lucca), riconducibile a Oleg Savchenko, dal valore di tre milioni di euro. Il panfilo di Igor Sechin, numero uno del colosso russo del petrolio Rosneft, è stato invece sequestrato giovedì in Francia.

Tag:Crisi ucraina
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