Dalla Spagna alla Polonia, la carovana di taxi che salva i profughi dalla guerra ucraina
Una carovana composta da 33 veicoli è partita da Madrid ed è arrivata a Varsavia. A bordo 20 mila chili di generi di prima necessità Da lì, è tornata indietro con 135 rifugiati ucraini che hanno trovato ospitalità in Spagna.
Da Madrid a Varsavia per portare in salvo i rifugiati ucraini, offrire loro un alloggio sicuro e allontanarli dalla guerra. È quello che hanno fatto 66 tassisti spagnoli che a bordo di 33 veicoli hanno attraversato l’Europa giungendo fino ai confini polacchi. Considerato il numero di persone coinvolte e i rischi che avrebbero potuto correre, l’organizzazione è stata complessa. «Ovviamente, non siamo partiti allo sbaraglio», ha spiegato in un’intervista a El País Julio Sanz, portavoce della Federazione del Taxi di Madrid. In primis, il collettivo ha creato una non profit, Taxistas sin Fronteras, con l’obiettivo di raccogliere dei fondi, contando sulla collaborazione dei 16mila conducenti provvisti di licenza che operano nella capitale iberica. Una volta inserito un numero di conto, hanno cercato di racimolare più denaro possibile, tra amici, familiari e conoscenti. In totale, hanno messo insieme 70 mila euro.

L’organizzazione della missione dei tassisti che hanno viaggiato dalla Spagna alla Polonia
Successivamente, la missione è passata a una fase più operativa. In primis, i tassisti si sono recati all’Ambasciata Ucraina a Madrid per chiedere cosa potessero portare alla frontiera. Poi, hanno incontrato i volontari del Centro di Accoglienza per Rifugiati di Pozuelo de Alarcón e il Ministero per l’Inclusione, la Sicurezza Sociale e le Migrazioni. Ai primi hanno chiesto delucidazioni sulla gestione della documentazione delle persone che sarebbero state spostate in Spagna, mentre al secondo si sono premurati di dare informazioni sulla loro iniziativa. «All’ambasciata ci hanno raccomandato di procurarci medicine, cibo e vestiti. Abbiamo così caricato i veicoli con 20 mila chili di materiale», ha sottolineato Sanz.
Esta noche, cientos de taxistas madrileños y el padre Ángel, de @paz_mensajeros, recibieron a los compañeros que integraron la caravana de taxis que llevaron más de 25t de provisiones para Ucrania. Han recorrido 6.370kms y han traído 135 refugiados (bebés, niños y mayores) ❤️ pic.twitter.com/SF7lnlLV5O
— Las Mañanas KISS (@lasmananaskiss) March 17, 2022
Una volta sul posto, i tassisti si sono ritrovati faccia a faccia con una sofferenza che, fino a qualche giorno prima, avevano visto da lontano. «Ci hanno portato in un grande capannone e, all’interno, c’erano un sacco di persone sdraiate a terra, bambini che piangevano e anziani distrutti dal freddo», ha raccontato il 59enne Pablo Ucero, uno dei partecipanti. Questi hanno poi radunato i profughi dotati di passaporto valido, seguendo tutti i protocolli del caso e gli accordi con le autorità spagnole: «Abbiamo dato precedenza alle madri coi figli piccoli, poi ai malati, quindi agli anziani e così via», ha aggiunto Sanz.
L’arrivo in Spagna dei rifugiati e l’inserimento nelle famiglie
Così, finalizzati tutti i passaggi necessari, 135 profughi ucraini scappati in Polonia sono saliti a bordo delle auto verso la Spagna. Tra loro anche sei cani e un gatto. «Non desideravano nulla da mangiare perché non volevano che spendessimo soldi per loro», ha ricordato Ucero, «molti sembravano completamente smarriti, non avevano la minima idea di dove fossero diretti». La traversata è stata lunga e difficile ma tutto quel tempo ha aiutato le due parti a conoscersi meglio, nonostante l’inglese stentato. Al momento, a tutti è stata rilasciato il certificato che ne attesta lo status di rifugiati di guerra, valido per un soggiorno di un anno in Spagna e ampliabile fino a due. Le famiglie che hanno deciso di ospitarli (tra cui anche quelle di alcuni tassisti), tuttavia, non sembrano avere alcuna fretta di salutarli e stanno facendo di tutto per metterli a loro agio, offrendo oltre all’ospitalità e al cibo anche giocattoli per i più piccoli.