Minacce di licenziamento, crediti universitari, 500 rubli (poco più di 4 euro) e un pasto caldo. Anche così Mosca ha riempito lo stadio Lužniki dove il 28 marzo Vladimir Putin ha tenuto il consueto discorso alla nazione. L’evento che segnava l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea è coinciso con il 23esimo giorno di quella che il Cremlino si ostina e obbliga a definire ‘operazione speciale‘.
Dipendenti statali costretti a partecipare sotto minaccia di licenziamento
«Siamo costretti a partecipare a tutti questi eventi. Non possiamo dire di no. È fuori discussione», ha detto un’assistente sociale di Mosca dietro garanzia di anonimato al Washington Post. «Odio tutta questa faccenda e ho molta paura. Ci hanno detto che se non andiamo saremo licenziati subito. Non sono ammesse giustificazioni. Non ho via d’uscita». Un canale Telegram vicino al magnate russo in esilio Mikhail Khodorkovsky ha confermato che a studenti e dipendenti statali è stato ordinato di partecipare. Lo confermano alcuni screenshot delle comunicazioni fornite dai datori di lavoro sul luogo di raccolta per gli autobus diretti allo stadio e sulle istruzioni da seguire. «Ci hanno fatto salire su un autobus e ci hanno accompagnati qui», ha riferito una donna al notiziario Sota. Il canale Avtozak Live invece ha raccontato che per partecipare erano stati offerti 500 rubli. Non solo. I video che circolano sui social mostrano flussi di persone che lasciano lo stadio circa 20 minuti dopo l’inizio della manifestazione. Mentre all’esterno la polizia ha fermato alcuni reporter e fotografi.
Per Putin una manifestazione in stile trumpiano
Putin ha optato per una manifestazione in stile trumpiano, verrebbe da dire, con bandiere della Federazione, nastri di San Giorgio arancioni e neri a forma di Z, il nuovo simbolo di sostegno alle forze armate russe impegnate nell’invasione dell’Ucraina appuntati sulle giacche dei relatori, filmati di propaganda relativi all’insurrezione militare russa in Crimea e canzoni patriottiche in filodiffusione. Sul palco, dal quale hanno parlato anche la caporedattrice di Russia Today Margarita Simonyan e la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, campeggiavano striscioni con gli slogan ‘Per la Russia’ e ‘Per un mondo senza nazismo’. In scaletta anche la performance di Oleg Gazmanov che ha cantato una canzone nostalgica sulla grandezza dell’Urss e di Nikolai Rastorguyev, che indossava una felpa con cappuccio nera decorata con una Z, che ha scelto la canzone di guerra Kombat.
Putin cita la Bibbia, il santo patrono dei bombardieri nucleari e indossa un parka da 15 mila dollari
Putin nel suo discorso ha difeso l’operazione in Ucraina giustificandola con la necessità di proteggere coloro che vivono nella regione del Donbass da quello che ha definito «genocidio». Il presidente russo, che ha citato sia la Bibbia sia l’ammiraglio Fyodor Ushakov vissuto nel XVIII secolo e santo patrono della Marina russa e della flotta di bombardieri nucleari russi, si è poi scagliato contro i ‘traditori filo-occidentali’. Anche se Putin indossava un parka made in Italy da 15 mila dollari.
L’interruzione delle trasmissioni dovuta per il Cremlino a un guasto tecnico
Nonostante l’organizzazione militare, non sono mancati gli inconvenienti. La trasmissione dell’evento su Russia24 è stata improvvisamente interrotta proprio durante il discorso di Putin. Secondo la versione del Cremlino si è trattato solo di un problema tecnico del server. Come riempitivo è stato trasmesso il concerto di una banda militare. Secondo altre versioni, invece, il taglio sarebbe stato dovuto ai fischi partiti dagli spalti. «O a un sabotaggio», ha twittato la Fondazione Anticorruzione in esilio del leader dell’opposizione incarcerato Alexei Navalny.
Il gradimento di Putin nei sondaggi resta sopra il 70 per cento
Va detto però che la propaganda martellante del Cremlino starebbe dando i suoi frutti. Secondo l’agenzia di sondaggi statale VTsIOM venerdì il gradimento per Putin arrivava al 79,6 per cento. Percentuali probabilmente gonfiate, ma non troppo distanti da quelle diffuse lo scorso mese dall’agenzia indipendente Lavada Center secondo cui il presidente sarebbe appoggiato dal 71 per cento della popolazione.