Trecento milioni di dollari al giorno, 280 milioni di euro. È quanto ad aprile la Russia ha speso in Difesa. Come scrive il Moscow Times, citando i dati del ministero delle Finanze, la voce è praticamente raddoppiata rispetto al periodo prebellico. Cifre più basse rispetto a quelle snocciolate a inizio maggio da Sean Spoonts, caporedattore della rivista militare statunitense Sofrep, che a Newsweek aveva stimato una spesa giornaliera per Mosca di 900 milioni di dollari al giorno. La somma comprende gli stipendi dei soldati, le armi e le munizioni, le riparazioni dell’equipaggiamento. E anche i missili Cruise che costano 1,5 milioni di dollari l’uno.
La guerra in Ucraina finora è costata a Mosca quasi 25 miliardi di dollari
Quella che in Ucraina nei piani del Cremlino doveva essere una guerra lampo, in realtà si sta trascinando da quasi tre mesi. Uno stallo che ha gonfiato i costi della macchina bellica. Basta guardare l’aumento dall’inizio dell’invasione. A febbraio, Mosca ha speso per la Difesa 369 miliardi di rubli (5,4 miliardi di dollari). La cifra a marzo è cresciuta fino ad arrivare a 450 miliardi di rubli (6,6 miliardi di dollari). In aprile, infine, è stato toccato il record con una spesa di 628 miliardi di rubli (9,2 miliardi di dollari). In pratica poco più di 300 milioni di dollari al giorno. Per dare una idea, la spesa nella Difesa dell’aprile 2021 ammontava a 275 miliardi di rubli, meno della metà dello stesso mese di quest’anno. In totale la cosiddetta ‘operazione speciale’ di Putin è costata finora qualcosa come 1.681 trilioni di rubli (24,6 miliardi di dollari). Il triplo di quanto speso in Istruzione (517 miliardi di rubli), più del doppio delle spese sanitarie (615 miliardi di rubli) e, infine, 10 volte la cifra investita per la conservazione e la gestione ambientale (167 miliardi di rubli).

La Russia tra calo delle importazioni e carenza di alcuni prodotti
Questo mentre come scrive sempre il Moscow Times, più della metà dei russi (il 58 per cento) ha dovuto affrontare problemi legati alla carenza di cibo secondo quanto emerge da un sondaggio condotto dalla Otkritie Bank e dalla compagnia di assicurazioni Rosgosstrakh Zhizn. Tra i prodotti che scarseggiano o mancano dagli scaffali dei supermercati, lo zucchero, il sale, pasta e cereali, carne, latte e pane. La carenza è causata dalle sanzioni occidentali ma anche dall’esodo massiccio di molte società straniere dalla Federazione. Per dare qualche numero, nel 2022 la Russia ha importato il 37 per cento di merci in meno rispetto al 2021. Anche la Cina, che non rientra certo tra i Paesi considerati ostili da Mosca, ad aprile ha esportato un quarto di merci in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Mentre le importazioni dall’Unione Europea, questa sì considerata “ostile”, sono diminuite del 55 per cento. Questa situazione ha portato dall’inizio dell’invasione a un aumento dei taccheggi che da febbraio ad aprile sono aumentati del 18 per cento rispetto allo scorso anno. I beni più rubati sono dolci, salsicce, alcol, formaggi, caffè e cacao.