Scambio tra i combattenti del battaglione Azov e l’oligarca Medvedchuk, Mosca dice no

Redazione
22/05/2022

La Russia vorrebbe processare i prigionieri di guerra, Zelensky li vuole invece al più presto in Ucraina. La situazione rimane in stallo.

Scambio tra i combattenti del battaglione Azov e l’oligarca Medvedchuk, Mosca dice no

Il negoziatore russo e capo della commissione per gli affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky, ha smentito categoricamente di aver aperto alla possibilità di uno scambio di prigionieri tra i combattenti del battaglione Azov e l’oligarca filorusso Medvedchuk. I primi si sono arresi dopo aver resistito 86 giorni nel bunker dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, mentre il secondo è stato arrestato in Ucraina nei primi giorni della guerra. «Le mie dichiarazioni non sono state riportate correttamente», ha detto Slutsky, smentendo parole a lui precedentemente attribuite dai media.

Scambio di prigionieri, la smentita di Slutsky

«La mia opinione non è cambiata: non ci dovrebbe essere uno scambio con i combattenti dell’Azov, che sono banditi nella Federazione Russa», ha scritto , ed il loro destino dovrebbe essere deciso dal tribunale», ha scritto Leonid Slutsky in un post su Telegram, poi ripreso dall’agenzia Tass. «Il loro destino dovrebbe essere deciso dal tribunale». In precedenza Interfax aveva comunicato, citando proprio Slutsky, che la Russia stava valutando la possibilità di uno scambio di prigionieri. Come reso noto da fonti russe, a seguito della caduta dell’Azovstal sono 2.439 le persone in stato di detenzione, di cui 78 donne. E il Cremlino non esclude che possa esserci ancora qualcuno nascosto all’interno della stabilimento di Mariupol.

Zelensky: «Li porteremo a casa»

Per il leader dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin, il processo per i combattenti ucraini è «inevitabile», in quanto è «una richiesta dei cittadini e della società». In Russia c’è chi invoca per loro addirittura la pena di morte. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, lega invece il buon esito dei negoziati di pace alla sorte dei prigionieri detenuti in Russia: «Li porteremo a casa», ha promesso.

Scambio tra i combattenti del battaglione Azov e l'oligarca Medvedchuk, Mosca dice no. Situazione di stallo.
L’oligarca Medvedchuk insieme a Putin (GettyImages)

Chi è l’oligarca Viktor Medvedchuk

Viktor Medvedchuk, 68 anni, è un oligarca ucraino di origini russe attivo in molti campi, tra cui energia e media. Deputato e leader dell’opposizione filorussa “Piattaforma di opposizione per la vita”, in passato è stato accusato di alto tradimento per avere sostenuto le forze separatiste nel Donbass e dunque posto agli arresti domiciliari. Vicinissimo a Vladimir Putin, al punto da essere stato scelto come padrino di una delle figlie, nei primi giorni della guerra Medvedchuk si è reso latitante, prima di essere arrestato nel corso di un’operazione speciale dell’intelligence ucraina.