Nancy Pelosi, speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, si è recata a Kyiv, dove ha incontrato Volodymyr Zelensky. È stato lo stesso presidente ucraino a rendere nota la visita, pubblicando su Twitter un video dell’incontro, cui hanno preso parte anche alcuni deputati americani.
Зустріч зі спікером Палати представників Конгресу США @SpeakerPelosi в Києві. Сполучені Штати є лідером потужної підтримки України в боротьбі з агресією РФ. Дякуємо, що допомагаєте захищати суверенітет і територіальну цілісність нашої держави! pic.twitter.com/QXSBPFoGQh
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) May 1, 2022
«Ho incontrato la speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Kyiv. Gli Stati Uniti sono un leader nel forte sostegno alla lotta contro l’aggressione russa. Grazie per l’aiuto a proteggere la sovranità e l’integrità territoriale del nostro stato!», ha twittato Zelensky. «Compiamo questa visita per ringraziarla per la vostra battaglia per la libertà. La vostra battaglia è per tutti. Il nostro impegno è essere qui fino alla fine della battaglia», dice Pelosi nel filmato. Durante l’incontro a Kyiv, Zelensky ha consegnato Pelosi una medaglia dell’Ordine della principessa Olga, in riconoscimento del suo «significativo contributo personale» al rafforzamento dei rapporti tra Stati Uniti e Ucraina.

Olga, la prima donna a regnare sulla Rus’ di Kiev
L’onorificenza ricorda Olga, ovvero la prima donna a regnare sulla Rus’ di Kyiv: considerata il più antico Stato organizzato slavo-orientale, del quale appunto Kyiv fu a lungo la capitale, si sviluppò tra il IX e XIII secolo, in parte del territorio delle odierne Ucraina, Russia, Bielorussia, Polonia, Lituania, Lettonia e Estonia. Nata a Pskov (oggi Russia) in una famiglia dell’aristocrazia variaga (Kyiv fu fondata appunto dai variaghi, norreni che migrarono dalla penisola scandinava verso sud-est), sposò Igor’, Gran Principe di Kyiv: rimasta vedova nel 945 dopo l’assassinio del marito, regnò come reggente fino al 954, quando salì al trono il figlio Svjatoslav. Fu una principessa sanguinaria, assetata di vendetta. Secondo quanto narrato nella Cronaca degli anni passati, redatta del monaco Nestor di Pečerska, quando una delegazione di Drevliani (era stato questo popolo a ucciderne il marito) si recarono a Kyiv per convincerla a sposare il loro principe, Olga li fece torturare e uccidere. Con una delegazione successiva, mise invece in atto un piano astuto: accolse gli ospiti invitandoli a riposarsi alle terme, ma, una volta riunita lì l’ambasciata drevliana, diede fuoco all’edificio.

Olga di Kyiv, la conversione al cristianesimo e la canonizzazione
Olga di Kyiv (Helga in norreno), in occasione di un viaggio a Costantinopoli nel 957, chiese di essere battezzata dal patriarca Polieucte: da quel momento in poi battesimo assunse il nome di Elena. Impegnata nel tentativo di convertire il proprio popolo al cristianesimo (sarebbe poi avvenuto nel 988, diciannove anni dopo la sua morte, quando il gran principe Vladimir ordinò il battesimo dell’intera popolazione), passò da spietata regnante a fervente cristiana, trascorrendo gli ultimi anni di vita nella fede. Olga è venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse. Della medaglia vengono insignite le donne che raggiungono grandi successi nella politica e nella società, considerate la personificazione della forza dell’Ucraina. Nel corso della visita, Zelensky ha anche consegnato a Pelosi una bandiera ucraina firmata da lui e dalle deputate che la speaker ha incontrato di recente al Congresso Usa.