Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto in collegamento video alla manifestazione per la pace “Cities stand with Ukraine” organizzata da Eurocities a Firenze in piazza Santa Croce, così come in altre piazze europee. Zelensky ha parlato dopo 17 rintocchi di campane, uno per ogni giorno di guerra in Ucraina. Ecco cosa ha detto al pubblico fiorentino, circa 20 mila persone.

Zelensky a Firenze, dito puntato contro Putin
«Le forze armate russe hanno circondato le città ucraine e le vogliono distruggere. Bombardano 24 ore su 24, colpendo a tappeto scuole, asili nido, università, quartieri residenziali, cliniche, chiese, piazze, che sono come le vostre. In Ucraina stiamo vivendo un conflitto terribile, che l’Europa non ha visto dai tempi della Seconda Guerra Mondiale», ha detto Zelensky. «Questa guerra non è stata iniziata da noi. Ma da un’invasione cinica e crudele della Russia». Quella in atto in Ucraina, ha proseguito, «è una guerra contro il popolo ucraino, contro le persone pacifiche e sincere» che, ha aggiunto, gli europei hanno conosciuto negli anni dell’indipendenza ucraina.
Zelensky a Firenze, il ricordo dei 79 bambini uccisi
I russi distruggono gli ospedali in Ucraina, ha denunciato Zelensky, «per non far generare figli ucraini». Da Kiev ha chiesto alla piazza di ricordare il numero 79, quello dei bambini finora rimasti uccisi a causa della guerra. «Oggi potrebbe essere l’ultimo momento per noi, oggi e mai più, come per i 79 bambini ucraini uccisi, le 79 famiglie ucraine distrutte». Che, ha aggiunto, «hanno perso la cosa più preziosa, ma devono continuare a lottare e combattere per il futuro», come devono fare tutti affinché «questo numero 79 non aumenti e l’Europa non dimentichi l’Ucraina».

Zelensky a Firenze, l’appello all’Europa
«L’Ucraina vuole la pace in Europa e l’Europa ha bisogno di scegliere, deve scegliere l’Ucraina nel nome della pace e di tutti noi», ha proseguito Zelensky, che dall’inizio dell’attacco sta chiedendo maggiore supporto. «Questa guerra non è solo contro gli ucraini ma contro i valori che ci uniscono, contro il nostro modo di vivere», ha aggiunto, chiedendo di nuovo la chiusura dello spazio aereo sopra al suo Paese.