Dai vaccini ai missili: Figliuolo coordina l’invio di armi in Ucraina
Il generale organizza, a capo del Covi, le spedizioni di mitragliatrici, munizioni e materiale bellico di ogni tipo.
Due guerre diverse e due incarichi distanti tra loro, eppure simili. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, appena una settimana fa, consegnava dosi di vaccini anti Covid in tutta Italia e ora, invece, si ritrova a dover gestire un altro tipo di consegne, quelle dei missili e delle armi. Un cambio di prospettiva a dir poco particolare, con il passaggio da un conflitto all’altro. La lotta al virus da una parte, con una pandemia che ormai dura da oltre due anni, e quella sulla carta lontana tra Russia e Ucraina, con le armi da consegnare alla resistenza ucraina: Figliuolo e il Covi si trovano ora in cabina di regia di una guerra fatta di proiettili ed esplosioni, non più di aghi, numeri e virus.

Armi italiane all’Ucraina: la gestione del Covi
A organizzare e dirigere l’invio delle armi italiane è il Covi. Il Comando operative di vertice interforze è diretto dal 26 dicembre dal generale Figliuolo, che dopo aver coordinato la campagna vaccinale ora farà lo stesso con missili, mitragliatrici, munizioni e vestiario militare. Un lavoro di tipo diverso e che richiede un’organizzazione specifica. Figliuolo dovrà coordinare l’unità che prima rintraccia tutto il materiale, provandone il funzionamento, e poi lo spedisce con tutta la cautela del caso. Si tratta di giubbotti antiproiettile, ma anche di missili terra-aria, mortai, sistemi anti-carro e mitragliatrici. Materiale da maneggiare con cautela.
L’esperienza di Figliuolo
Sembra una scelta azzardata e particolare, quella di passare dai vaccini ai missili. Figliuolo, però, da oltre vent’anni si occupa dell’organizzazione di pratiche simili, e proprio per questo è stato scelto come Commissario per la lotta alla pandemia. L’esercito è stato il fulcro della logistica durante la campagna vaccinale e ora lo sarà anche nell’organizzazione delle spedizioni di armi. L’esperienza di Figliuolo, che è stato al vertice del Comando Logistico dell’Esercito, lo ha portato in diverse missioni all’estero. Basti pensare che il generale ha coordinato le esercitazioni Nato in Bosnia, guidato Task Force in Afghanistan e risolto questioni nel Kosovo. Adesso spetterà a lui controllare che tutto proceda nel miglior modo possibile, soprattutto fuori dai confini italiani.
