Russia, Twitter lancia la versione Tor per eludere la censura
Il social network risponde al blocco imposto da Mosca con un servizio che protegge i dati degli utenti e con cui anche i cittadini dei Paesi in cui è bloccato possono accedere a informazioni da tutto il mondo.
Mentre Mosca, con le sue norme sempre più repressive, censura e blocca l’informazione indipendente e dei più grandi giornali del mondo, i social network si organizzano per tentare di aiutare il popolo a veicolare direttamente le notizie. In particolare è Twitter ad aver sviluppato un servizio Tor, The Onion Router, che permette di accedere alla piattaforma in quei paesi in cui è stata bloccata. A sviluppare questo servizio è stato The Tor Project, organizzazione no profit che difende a spada tratta la libertà sul web, a livello sia di privacy sia di informazioni. La guerra tra Ucraina e Russia è stato un duro colpo per l’informazione e da ogni parte del mondo si tenta di trovare vie alternative per aiutare il popolo russo.

Twitter contro la censura: la versione Tor
Così Twitter proverà a dare ai cittadini russi la possibilità di informarsi con altre fonti, rispetto a quelle autorizzate dal Cremlino. Il social network risponde con il servizio Tor alla chiusura avvenuta in Russia giorni fa, al pari di Facebook e altri portali. Soddisfatto lo sviluppatore Alec Muffet, che proprio su Twitter ha annunciato di essere orgoglioso di poter dare «privacy, integrità, fiducia e “sbloccabilità”» attraverso il Tor Project.
This is possibly the most important and long-awaited tweet that I’ve ever composed.
On behalf of @Twitter, I am delighted to announce their new @TorProject onion service, at:https://t.co/Un8u0AEXeE pic.twitter.com/AgEV4ZZt3k
— Alec Muffett (@AlecMuffett) March 8, 2022
Cos’è Tor e quali altri siti lo utilizzano
Ma Twitter non è l’unico portale ad aver sviluppato un servizio simile. Tor è già stato scelto da vari altri portali, come il motore di ricerca DuckDuckGo o i giornali New York Times e Bbc. Il servizio è gratuito e funziona utilizzando una serie di server in grado di crittografare il traffico su interne e nascondere i dati degli utenti. Una manovra assimilata al dark web ma del tutto legale. Twitter potrebbe decidere di utilizzarlo non solo in Russia, ma in tutti i Paesi in cui è bloccato. Questo permetterebbe ai russi, ma anche alle popolazioni di Cina, Iran e Corea del Nord di accedere al social network e a informazioni provenienti da ogni parte del mondo.
