Le sanzioni occidentali alla Russia per l’invasione dell’Ucraina non hanno portato al collasso economico del Paese. Ma carenza di merci, accesso limitato ai servizi e altre restrizioni stanno lentamente cambiando la vita dei russi, in modi talvolta sorprendenti. A quasi 10 mesi dall’attacco della Russia all’Ucraina, Moscow Times ha messo in evidenza sette modi inaspettati in cui le sanzioni si stanno facendo sentire.
La velocità della rete 4G è calata
Nel 2022, la velocità della rete 4G in Russia è diminuita in media di 0,6 megabit al secondo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, stando a uno studio pubblicato dall’agenzia russa di analisi delle informazioni TelecomDaily. Ed è probabile che i problemi di Internet peggiorino: l’uscita dei giganti europei delle telecomunicazioni, tra cui Nokia ed Ericsson, renderà più difficile modernizzare le reti russe. Alcuni operatori di telefonia mobile hanno riproposto le frequenze utilizzate per le reti 3G per i servizi cellulari LTE, secondo quanto riportato il mese scorso dal quotidiano pro-Cremlino Izvestia. Ma è improbabile che la mossa risolva il problema a lungo termine.

Nelle città russe ci sono meno mezzi pubblici
Gli operatori di trasporto locale di 84 città russe hanno cancellato oltre 200 linee di autobus e filobus nel corso del 2022 a causa delle interruzioni delle catene di approvvigionamento, che hanno avuto un impatto sui produttori di veicoli russi. Il lavoro dell’impianto di costruzione di vagoni merci di Tichvin, nell’oblast di Leningrado, ad esempio, è stato sospeso per più di due mesi durante l’estate perché ha esaurito i cuscinetti a sfera fabbricati negli Stati Uniti, essenziali per il processo di produzione. In molte città poi a mancare sono gli autisti richiamati al fronte.
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Mancano gli ingredienti, cambiano le ricette
Il capo di una fabbrica di dolciumi nella città di Perm, sui monti Urali, ha dichiarato a ottobre che il suo stabilimento, uno dei più grandi della regione, è stato costretto a modificare le ricette di alcuni dei suoi prodotti dopo che le sanzioni occidentali avevano interrotto le importazioni di ingredienti chiave. «Ci sono materie prime che oggettivamente non possono essere prodotte in Russia. Le fave di cacao qui non crescono qui», ha detto Boris Shvaytser in un’intervista al notiziario locale 59.ru. Oltre a cambiare le ricette, la fabbrica in questione è stata anche costretta a cercare nuove attrezzature dopo che i fornitori di Italia, Germania e Regno Unito hanno tagliato ogni rapporto. E non si tratta di un problema che riguarda solo i dolci.
I piloti degli aerei hanno difficoltà nell’addestramento
Le compagnie aeree russe effettuano meno voli. E i loro piloti hanno anche difficoltà nell’addestramento. Per timore di cadere vittima di sanzioni secondarie da parte dell’Agenzia per la sicurezza aerea dell’Ue, la compagnia di bandiera turca Turkish Airlines ha infatti vietato ai piloti russi di utilizzare i suoi simulatori di volo: una decisione non da poco, considerando che dispositivi di questo tipo non sono disponibili in Russia o nei Paesi ‘amici’
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Fuga dalla Russia: sempre più uffici e spazi commerciali sfitti
A seguito dell’uscita di importanti rivenditori stranieri, gli spazi liberi negli edifici per uffici e nei centri commerciali russi si moltiplicano. Secondo i dati della società di consulenza immobiliare NF Group, riportati dal quotidiano economico russo Kommersant, a fine anno la quota di spazi sfitti nei centri commerciali di Mosca raggiungerà il 17 per cento. E il 12 per cento degli uffici della capitale sarà vuoto a inizio 2023.
Le difficoltà dei crematori in caso di guasti
La Russia avrebbe inviato al fronte forni crematori mobili per bruciare i corpi degli ucraini uccisi, così come quelli dei propri soldati, al fine di coprire le tracce di barbarie e le perdite subite. Ma intanto un crematorio della Federazione Russa è stato costretto a chiudere. È successo a Voronezh: la sua unica camera di cremazione si è rotta, ed essendo prodotta dall’azienda ceca Tabo-CS non è stato possibile sostituirla. Le attrezzature per la cremazione realizzate in Repubblica Ceca sono utilizzate in decine di altre città in tutta la Russia, tra cui San Pietroburgo e Novosibirsk.
Tessere al posto del passaporto interno russo: progetto congelato
Il passaporto interno russo è un documento d’identità obbligatorio per tutti i cittadini russi a partire dal 14esimo anno di età. Il Cremlino ha in progetto di rimpiazzarlo con un documento biometrico in formato carta di credito. L’idea risale al 2010 e da allora le cose sono andate avanti a rilento: le sanzioni occidentali hanno costretto le autorità a congelare a tempo indeterminato il progetto.