Anche Liudmila Ocheretnaya e Alina Kabaeva, rispettivamente ex moglie e attuale fidanzata di Vladimir Putin, sono finite nel mirino delle aspre sanzioni contro la Russia imposte nel Regno Unito dal governo di Boris Johnson. La decisione è arrivata nella giornata di oggi e ha rapidamente fatto il giro del mondo dopo che il Foreign Office britannico ha pubblicato la nuova lista dei sanzionati. Oltre mille gli individui inserite e 100 le entità coinvolte. Una scelta che è stata commentata dalla ministra Liz Truss, che ha individuato l’obiettivo delle nuove norme nello «sfarzoso stile di vita» della famiglia di Putin.
Regno Unito, le nuove sanzioni anche verso una nonna di Alina Kabaeva
Nel contrasto all’invasione russa, pur senza entrare direttamente in guerra, il Regno Unito è tra i Paesi più attivi. Per questo il governo di Boris Johnson ha inasprito ulteriormente le sanzioni contro oligarchi e uomini d’affari russi, a centinaia presenti all’interno dei propri confini. Dopo aver colpito presidenti di calcio, banchieri e manager di altissimo profilo, adesso nel mirino c’è anche la famiglia del presidente russo Vladimir Putin. A essere sanzionate sono state sia la moglie Liudmila Ocheretnaya, che ha divorziato dal leader del Cremlino nel 2013, sia la ginnasta Alina Kabaeva. Quest’ultima è da molti indicata come attuale fidanzata dello zar e la fuga di notizie da Mosca di qualche settimana fa la colloca attualmente in Svizzera. Sarebbe insieme ai 4 figli suoi e di Putin, nascosta in uno chalet. A rientrare nella lista nera, anche una nonna di Alina Kabaeva, insieme ad altri cugini e parenti.

Putin sulle sanzioni: «Provocano crisi globale»
E proprio sulle sanzioni (alla Russia più che ai russi ricchi in giro per il mondo) si è espresso in mattinata Vladimir Putin. Il presidente ha dichiarato che così l’Occidente sta provocando una crisi globale e che chi impone sanzioni è guidato «da ambizioni politiche miopi, dalla russofobia». Il leader del Cremlino ha proseguito dicendo che «hanno colpito in misura maggiore i propri interessi nazionali, le proprie economie, il benessere dei propri cittadini».
