Putin annuncia: «Pagamenti del gas solo in rubli». Ecco perché
La Russia tenterà di far acquistare il rublo ai Paesi occidentali per fare scendere il cambio con euro e dollaro. Già variate le cifre e i prezzi dell'energia dopo l'annuncio.
Il botta e risposta tra la Russia e l’Occidente prosegue a ritmo serrato. Le sanzioni imposte a Mosca dai Paesi della Nato e dell’Unione Europea non hanno lasciato indifferente Vladimir Putin, passato al contrattacco. L’arma in più del Cremlino riguarda gas e petrolio. Dalle fonti energetiche russe dipendono molti stati europei e ora il presidente vuole assestare un colpo agli antagonisti occidentali battendo proprio su questo punto. Per questo oggi ha dichiarato che i Paesi considerati ostili dovranno pagare le forniture di gas in rubli, e non più in dollari o euro.
Putin: «Pagamenti dei paesi ostili solo in rubli russi»
L’annuncio di Vladimir Putin è arrivato poche ore fa. Durante una riunione di governo il presidente russo ha spiegato di aver «deciso di attuare una serie di misure per trasferire il pagamento delle nostre forniture di gas ai paesi ostili in rubli russi». Il cambio di metodologia sarà attuato nel più breve tempo possibile, secondo il Cremlino, ma è bastato l’annuncio per far schizzare i pressi del gas alle stalle, con una crescita di oltre il 30 per cento.

Putin chiede pagamenti in rubli: ecco perché
Dopo settimane di perdite, il rublo sta riprendendo quota e la mossa di Putin vuole rinforzare questa nuova crescita. I Paesi ostili, infatti, saranno costretti a comprare rubli, pagandoli con dollari, euro o sterline, per poi riutilizzarli per pagare il gas. Al cambio, attualmente, con un dollaro si possono acquistare 102 rubli, ma Mosca vuole rafforzare la moneta per riportarla almeno ai livelli precedenti alla guerra, quando uno ne valeva 84.
L’impennata del rublo dopo l’annuncio
E il prezzo del rublo è destinato a calare ancora. Già dopo l’annuncio, il cambio tra euro e rublo ha subìto un forte colpo, scendendo da 112 a 107. Con il dollaro, prima di assestarsi su quota 102, era sceso sotto i 100. Il rialzo del prezzo del gas è ancora più evidente. In Europa si parla di 118,75 euro per megawattora. Il rialzo in un giorno è stato del 16,6 per cento, dopo la chiusura di ieri su 115,9 euro. Si teme che la riapertura della Borsa di Mosca, in programma domani, possa generare un ulteriore aumento dei prezzi che possa pesare sulle tasche dei cittadini europei.
