Guerra in Ucraina, negoziati a Brest: perché la città è un simbolo

Redazione
03/03/2022

Dal 3 marzo 1918, con la pace firmata da Lenin e il ritiro della Russia dalla Grande Guerra, fino ai colloqui di oggi. La città bielorussa riporta alla memoria storici crocevia, diventando un simbolo di diplomazia.

Guerra in Ucraina, negoziati a Brest: perché la città è un simbolo

La sede scelta per il secondo round dei negoziati tra Russia e Ucraina è Brest. Ad annunciarlo è stato il capo delegazione russo, Vladimir Medinsky, ripreso dalla Tass, l’agenzia di stampa russa. Un nome che non è nuovo nella storia, quello della regione bielorussa, e che ha una grande valenza simbolica. Proprio qui, 104 anni fa, fu riconosciuta per la prima volta l’Ucraina come stato indipendente dalla Russia. I colloqui si spostano quindi da Gomel, città inizialmente contestata dall’Ucraina, a Brest, sito cruciale nella storia di entrambi i paesi.

Guerra in Ucraina, negoziati a Brest: perché la città è un simbolo. Si torna dove 104 anni fa si sancì la fine dell'impero russo
I negoziati di lunedì scorso (Getty)

Brest, perché è importante la città dei negoziati

Geograficamente, Brest fa parte della Bielorussia come Gomel, ma rappresenta un crocevia naturale. Basti pensare al ruolo rivestito dalla fine del diciannovesimo secolo, quando lì venne costruito il primo snodo della ferrovia tra Varsavia e Mosca. Ma basta aprire un libro di storia per trovare più volte Brest in capitoli centrali dei secoli scorsi. Prima ribattezzata Brest-Litovsk, è stata una città sempre contesa, sin dai tempi dell’Impero germanico. Napoleone ne venne espulso nel 1812, dopo l’occupazione russa di anni prima con cui si è posto fine a un aspro duello tra polacchi e svedesi. Più famosa, invece, la pace di Brest-Litovsk con cui nel 1918 la Russia di Lenin si ritirò dalla Prima guerra mondiale, cedendo la Polonia orientale, la Lituania, la Curlandia, la Livonia, l’Estonia, la Finlandia, la Transcaucasia e riconoscendo per la prima volta l’indipendenza dell’Ucraina.

Brest, l’origine dell’Ucraina indipendente e la sconfitta di Mosca

Quella pace sancì l’inizio della storia dell’Ucraina come repubblica popolare. Fu un passaggio breve, da alleato degli Imperi centrali, perché il 1919 fu un anno di grande confusione nel Paese, prima di essere nuovamente invasa dalla Russia durante la Guerra civile. Brest-Litovsk viene però associata ancora oggi a quell’ammissione di sconfitta da parte di Mosca. Un vero trauma che ancora oggi non è stato assorbito, perché Brest poi venne assegnata alla Polonia e annessa alla Bielorussa soltanto nel 1939.

Colloqui a Brest nell’anniversario della pace del 1918

L’importanza strategica e simbolica di Brest è quindi facile da intuire. Tra l’altro il secondo giorno di negoziati, dopo il primo confronto di lunedì scorso, arriva nel giorno in cui 104 anni fa, nel 1918, fu firmata la resa e quindi la pace. Era il 3 marzo anche all’epoca. Brest diventa così l’emblema di un ritorno alla diplomazia, con una scelta che richiama a quella prima rinuncia e alle parole del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, che aveva parlato di una soluzione alla guerra da trovare «per via diplomatica». Chissà che la città bielorussa, dopo essere stata il luogo in cui è stato smantellato l’impero russo, non diventi anche quello della pace del conflitto Russia-Ucraina.

Guerra in Ucraina, negoziati a Brest: perché la città è un simbolo. Si torna dove 104 anni fa si sancì la fine dell'impero russo
Ritrovamenti a Brest di ordini delle vecchie guerre mondiali (Getty)