Mazepin apre fondazione per atleti esclusi dopo il licenziamento della Haas

Redazione
09/03/2022

Il pilota russo si sfoga e crea una organizzazione per dare sostegno agli sportivi che non potranno gareggiare nelle rispettive pratiche. Intanto la Uralkali fa causa al team statunitense.

Mazepin apre fondazione per atleti esclusi dopo il licenziamento della Haas

Non si chiuderà così facilmente il sodalizio tra il team americano di Formula 1 Haas, il pilota russo Nikita Mazepin e l’ex main sponsor Uralkali. L’azienda chimica di proprietà del padre del 23enne ha annunciato di voler chiedere i danni alla squadra statunitense, proprio per la decisione unilaterale presa qualche giorno fa. Haas ha deciso di licenziare Mazepin e rescindere l’accordo con Uralkali in virtù della guerra tra Ucraina e Russia, ma né il pilota né l’azienda hanno accettato pacificamente la risoluzione dei contratti e si preparano alla battaglia legale. Mazepin, però, va oltre: creerà una fondazione per sostenere gli sportivi esclusi.

Mazepin apre fondazione per atleti esclusi dopo il licenziamento della Haas. Il pilota russo attacca la squadra: «Meritavo sostegno»
Mazepin alla presentazione della monoposto del team Haas. Alle sue spalle Mick Schumacher.

Mazepin: «Meritavo più sostegno»

Amareggiato e arrabbiato, il 23enne Nikita Mazepin racconta il modo in cui ha scoperto di essere stato licenziato. «Puntavo a gareggiare da atleta neutrale, come la FIA aveva inizialmente stabilito», ha spiegato. «La sera precedente al mio licenziamento però è arrivata la lettera della FIA. Mentre la stavamo studiando a fondo per capire come muoversi è arrivata la notizia della rottura del mio contratto. Non c’è stato tempo per fare nulla, ho saputo del mio licenziamento direttamente dai mezzi di comunicazione». Il russo poi parla del futuro: «Meritavo più sostegno da parte della squadra. In ogni caso la Formula Uno non è un capitolo chiuso. Mi terrò pronto, in modo da poter cogliere ogni possibile occasione. Al momento resto concentrato sulla Formula Uno».

Mazepin e il progetto con cui aiutare gli atleti discriminati

«Ho apprezzato molto l’interessamento al mio caso da parte di colleghi come Bottas, Leclerc e Russell, che si sono fatti vivi con me», ha poi proseguito Mazepin. Il pilota russo è uno dei tanti atleti che non potrà praticare il proprio sport a causa del conflitto. Ma il 23enne sa che il suo caso è «importante alla sua maniera ma non è ovviamente nulla in confronto a quello che sta accadendo». Poi l’idea, sostenere gli atleti che vengono esclusi dalle manifestazioni sportive: «Mi impegnerò in una fondazione che si occupa del sostegno, finanziario ma non solo, di atleti che hanno speso la loro esistenza preparandosi per le Olimpiadi, le Paralimpiadi ed altri eventi internazionali e ne sono ora esclusi indistintamente a causa del loro passaporto. Ritengo che le persone abbiano il diritto di rimanere neutrali. Lavoreremo per risarcire gli sportivi che hanno perso sponsor e premi, forniremo assistenza a livello legale ed anche psicologico».

Mazepin apre fondazione per atleti esclusi dopo il licenziamento della Haas. Il pilota russo attacca la squadra: «Meritavo sostegno»
Mazepin ai test di Barcellona sulla sua ex vettura del team Haas (Getty)