La Russia lascia il Consiglio d’Europa: cos’è e cosa comporta l’addio

Redazione
10/03/2022

Mosca ha fatto parte dell'organizzazione per 26 anni. Lavrov spiega i motivi della scelta russa: «Ue e Nato esaltano mantra di supremazia e narcisismo dell'Occidente».

La Russia lascia il Consiglio d’Europa: cos’è e cosa comporta l’addio

Il braccio di ferro politico e diplomatico tra la Russia e i paesi di Nato e Unione Europea continua. Oggi Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri russo, ha annunciato tramite l’agenzia Tass che Mosca ha deciso di lasciare il Consiglio d’Europa con effetto immediato. «Il corso degli eventi è diventato irreversibile e la Russia non ha alcuna intenzione di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente», ha dichiarato Lavrov, oggi impegnato ad Antalya, in Turchia, nell’incontro con i ministri degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e turco Mevlut Cavusoglu.

La Russia lascia il Consiglio d’Europa: Lavrov spiega il perché

Sergei Lavrov ha diffuso un comunicato, ripreso dalla Tass, con cui ha spiegato i motivi per cui la Russia ha deciso di lasciare una delle organizzazioni più antiche del Vecchio Continente. «I membri dell’Unione Europea e della Nato, che sono ostili nei confronti della Russia», ha spiegato, «stanno abusando della loro assoluta maggioranza nel comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. La Russia non prenderà parte al tentativo di Nato e Ue nel trasformare la più antica organizzazione europea in un altro luogo dove vengono esaltati i mantra della supremazia e del narcisismo dell’Occidente. Lasciamo che si divertano tra loro senza la compagnia della Russia».

La Russia lascia il Consiglio d'Europa: cos'è e cosa comporta l'addio. Mosca faceva parte dei 47 Paesi membri dal 1996
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (Getty)

Cos’è il Consiglio d’Europa

Lavrov ha parlato della «più antica organizzazione europea». In effetti il Consiglio d’Europa viene fondato con il trattato di Londra, il 5 maggio 1949. Bisogna distinguerlo dal Consiglio europeo, perché non fa parte dell’Ue ma è esterno, al contrario di quest’ultimo. Fino ad oggi a farne parte erano 47 Paesi. Lo scopo principale dell’organo è da sempre quello di promuovere la democrazia, i diritti umani e l’identità culturale del Continente. Spesso vengono affrontati i temi sociali e i problemi d’attualità, per cercare una via comune verso la risoluzione. Al suo interno opera la Corte europea dei diritti dell’uomo, che assicura il rispetto della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali.

L’uscita della Russia

Il rapporto tra la Russia e il Consiglio d’Europa durava da 26 anni. L’ingresso nell’organismo da parte di Mosca è datato 28 febbraio 1996, mentre oggi, 10 marzo 2022, se ne registra l’uscita. Le conseguenze sono prevalentemente simboliche. Abbandonare il Consiglio significa anche allontanarsi dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

La Russia lascia il Consiglio d'Europa: cos'è e cosa comporta l'addio. Mosca faceva parte dei 47 Paesi membri dal 1996
Una riunione del Consiglio d’Europa (Getty)