Per Kyiv è arrivato il momento di ripartire. La capitale dell’Ucraina, nonostante a poche centinaia di chilometri a est si continui a combattere contro l’avanzata russa, vede le riaperture di luoghi di cultura e tempo libero. Così i cittadini hanno potuto riassaporare momenti in cinema e teatri, con la promessa che altri spettacoli saranno organizzati nelle prossime settimane. Già a fine maggio l’Opera Nazionale aveva deciso di riaprire i battenti, subito dopo la scelta dei cinema di tornare a proiettare lungometraggi sul grande scherma. Ci sono orari, restrizioni e attori e spettatori contingentati, ma per Kyiv resta comunque una prova di ritorno alla normalità.

Kyiv, sold out il teatro di Podil
E la notizia è tutt’altro che banale. Nei giorni scorsi è stato registrato un clamoroso sold out al teatro di Podil, a Kyiv. Una risposta chiara e netta da parte della cittadinanza, che ha voglia di tornare a vivere normalmente gli spazi della capitale. «Ci chiedevamo come sarebbe andata, se gli spettatori sarebbero venuti durante la guerra, se avrebbero pensato al teatro, se ci sarebbe stato interesse. E siamo felici che le prime tre rappresentazioni siano andate esaurite», ha raccontato uno degli attori, Yuriy Felipenko.
Le restrizioni nei teatri: dal coprifuoco a numero di attori e spettatori limitato
Non è una riapertura totale. L’eco del bombardamento a Mariupol, con il suo teatro diventato simbolo di una strage di civili, risuona ancora forte. E così nei teatri di Kyiv si pensa a contingentare gli ingressi. Non soltanto un numero limitato di spettatori, ma anche di attori. In quest’ultimo caso, però, non è una scelta dettata dalla sicurezza. Molti non sono convinti di voler tornare a recitare in un momento tanto delicato per l’Ucraina, sia per una questione morale sia per la propria salvaguardia. Senza contare che in tantissimi, non soltanto attori ma anche musicisti dell’Opera nazionale, si sono arruolati da volontari tra le fila della resistenza ucraina. E poi c’è il coprifuoco. I cartelloni devono adeguarsi alle direttive sugli orari.
