Ucraina, per il Financial Time c’è una bozza di un piano di pace in 15 punti
Il cessate il fuoco arriverebbero nel caso in cui il Paese ucraino si dichiarasse neutrale ed escludesse l'ingresso della Nato. Sul banco delle trattative anche le conquiste del 2014 e le basi occidentali sul territorio.
I negoziati tra Russia e Ucraina proseguono da giorni, così come i bombardamenti e la guerra. Secondo il Financial Times, però, le delegazioni diplomatiche di Mosca e Kiev hanno fatto dei passi avanti. Sul tavolo è arrivato una bozza di un piano di pace diviso in 15 punti, che avrebbe permesso a entrambe le parti di fare dei progressi nel tentativo di raggiungere quegli accordi che porterebbero alla pace. Alla base ci sarebbe un vero e proprio piano di neutralità del Paese di Zelensky. Quest’ultimo, presidente ucraino, già ieri aveva affermato che «l’Ucraina non entrerà nella Nato».

Financial Times, 15 punti per la pace
All’interno della bozza del piano ci sarebbero ben 15 punti su cui pare ci siano stati degli effettivi progressi tanto dal lato russo quanto da quello ucraino. Alla base ci sarebbe la neutralità di Kiev, che dovrebbe essere ufficializzata da Zelensky, secondo Mosca. L’Ucraina poi dovrebbe accettare alcuni limiti sulle sue forze armate. Dall’altre parte si arriverebbe al ritiro russo e al cessate il fuoco. Tra le rinunce ucraine, ci sarebbe quella ad entrare nella Nato, ma anche l’impossibilità di ospitare qualsiasi base militare straniera in cambio di protezione di Stati Uniti, Regno Unito o Turchia.
Dal Financial Times dubbi sulle garanzie dell’Occidente
Il quotidiano economico-finanziario britannico, però, nell’analizzare il momento particolare vissuto dai negoziati evidenzia anche quello che potrebbe essere un problema. Per il Financial Times sarebbero un «grande ostacolo ad ogni accordo» le garanzie occidentali per la sicurezza ucraina. E poi ancora, tra i punti resta il nodo cruciale dei territori conquistati dalla Russia nel 2014. La Crimea non è mai stata riconosciuta ufficialmente come territorio russo dall’Onu. A questa si aggiungono le repubbliche di Donetsk e Lugansk.
Dagli Usa: «Se la Russia è seria sulla diplomazia si fermi»
Intanto dagli Stati Uniti arrivano commenti sull’atteggiamento di Mosca. Il consigliere alla sicurezza nazionale Jack Sullivan ha inviato un messaggio al suo omologo russo, il generale Nikolay Patrushev. «Sullivan ha detto al generale Patrushev che, se la Russia è seria sulla diplomazia, allora dovrebbe smettere di attaccare le città e i villaggi ucraini», si legge in una nota della Casa Bianca. «Sullivan ha inoltre avvertito il generale Patrushev sulle conseguenze e le implicazioni di ogni possibile decisione russa sull’utilizzo di armi chimiche o biologiche in Ucraina».
