Ucraina, la Commissione Ue chiede di sospendere i passaporti d’oro a russi e bielorussi
La pratica con cui molti oligarchi hanno acquistato la cittadinanza europea potrebbe subire un brusco stop. Gli Stati dell'Unione Europea pensano alla sicurezza.
Stop ai cosiddetti passaporti d’oro. La notizia di oggi è che la Commissione Europea sta raccomandando fortemente agli Stati membri dell’Ue di sospendere immediatamente tutti i programmi di cittadinanza rivolgi a investitori russi e bielorussi. Non a tutti, ovviamente, ma a chi sostiene «in modo significativo la guerra in Ucraina» e avrebbe in passato già acquisito la cittadinanza in uno dei Paesi dell’Unione Europea.

Cosa sono i passaporti d’oro
I passaporti d’oro sono una specie di apriporta, un lasciapassare con cui i cittadini possono entrare tranquillamente in Europa. Di fatto è un pagamento che i grandi investitori decidono di effettuare per ottenere la cittadinanza e poter liberamente sconfinare nei Paesi dell’Unione Europea. Nel solo 2020 sarebbero oltre 2mila le persone che avrebbero portato a termine questo acquisto in varie aree del mondo. Emblematico il caso dell’isola di Vanuatu, nell’Oceano Pacifico, che l’anno scorso avrebbe guadagnato in questo modo circa 116 milioni di dollari. In Europa, spicca il prezzo di Cipro, dove servono 2 milioni di euro. A Malta, invece, il pagamento è di 650mila euro ma servono 36 mesi di residenza.
La Commissione chiede maggiori controlli
Proprio Cipro e Malta sono state al centro di procedure di infrazione portate avanti dalla Commissione Europea nell’ottobre del 2020. L’organo è preoccupato per la facilità di acquisto e i benefici che derivano dal passaporto, tanto da aver chiesto anche alla Bulgaria di fornire maggiori informazioni sul suo programma. «Riteniamo che la vendita della cittadinanza mediante passaporti d’oro sia illegale a norma del diritto dell’Unione, metta in grave pericolo la nostra sicurezza e apra la strada alla corruzione, al riciclaggio di denaro e all’elusione fiscale». A dichiararlo è stato Didier Reynders, commissario alla Giustizia. Rincara la dose Ylva Johansson, commissario agli Affari Interni: «Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che i russi e bielorussi colpiti dalle sanzioni o che sostengono la guerra di aggressione di Putin non possano entrare nell’Ue grazie ai loro soldi».
