Guerra in Ucraina, il CIO contro Putin: «Violata la tregua olimpica»
Il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di schierarsi apertamente in favore dell'Ucraina. Ha prima revocato il collare d'oro dell'Ordine Olimpico del leader di Mosca, poi «raccomandato» alle Federazioni di proibire la partecipazione a russi e bielorussi.
Il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, ha deciso di affrontare a muso duro la Russia e Vladimir Putin, in maniera anche più netta di quanto fatto nelle scorse ore dalla Fifa. Il Comitato esecutivo ha pubblicato una nota ufficiale con cui ha comunicato di aver revocato al leader di Mosca, presidente anche della Federazione russa, l’Ordine Olimpico. L’onorificenza gli era stata conferita 21 anni fa, nel 201, ed è la più alta del movimento olimpico. Il motivo? L’aver infranto la tregua olimpica e aver violato altre norme della Carta Olimpica.
Cos’è la tregua olimpica
Per il CIO, non c’è cosa peggiore di aver violato la tregua olimpica. Si tratta di una regola antichissima, che ha origine proprio con la nascita delle stesse Olimpiadi. In antichità, nel IX secolo a.C., ogni ostilità con altri Paesi o città cessava durante tutto il periodo in cui venivano svolti i Giochi olimpici. Questa pace temporanea consentiva a chiunque di potersi recare a praticare le varie attività in programma o semplicemente ad assistervi, garantendo l’incolumità generale. La Russia ha violato quest’antica regola perché le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 si chiuderanno ufficialmente il prossimo 20 marzo, al termine dei giochi paralimpici.

L’Ordine Olimpico: Putin degradato
La violazione della tregua olimpica, unita a quelle che il CIO definisce «altre violazioni della Carta Olimpica», ha portato il Comitato alla revoca del collare d’oro dell’Ordine Olimpico, che Putin aveva ricevuto nel 2001. Un provvedimento preso non soltanto nei sui confronti, in qualità di presidente della Federazione russa, ma anche di chi svolge ruoli cruciali al suo fianco, come ad esempio Dmitry Chernyshenko, Vice primo ministro della Federazione, e Dmitry Kozak, vice capo del personale dell’ufficio esecutivo presidenziale. Si tratta di un’onorificenza che viene assegnata dal 1975 soltanto a chi si è distinto nel corso degli anni nella promozione dei valori olimpici e nello sviluppo dello sport.
Il CIO «raccomanda»: no a russi e bielorussi negli eventi sportivi
Il Comitato Olimpico Internazionale, però, non si è limitato all’attacco a Putin. Ha ribadito e fortemente raccomandato a tutte le «Federazioni Sportive Internazionali e gli organizzatori di eventi sportivi» di non invitare o consentire la partecipazione «di atleti e funzionari russi e bielorussi alle competizioni internazionali». Russia e Bielorussia vengono tagliate fuori dallo sport, almeno nelle intenzioni del CIO, che ribadisce la piena solidarietà all’Ucraina. Il CIO «si impegna a continuare e rafforzare i suoi sforzi per l’assistenza umanitaria, per questo ha istituito oggi un fondo di solidarietà».
