Carlo Calenda e il vignettista Vauro non se le mandano a dire. Da due giorni è scontro tra il leader di Azione e il celebre disegnatore. L’argomento è la guerra in Ucraina, con Calenda a invitare Vauro a raggiungerlo a Kyiv e uno scambio di tweet al veleno. L’ex ministro da Leopoli si è spostato nella capitale, ma già ieri aveva twittato contro il disegnatore, Orsini e Travaglio. Vauro ha immediatamente replicato: «Mi mancava Calenda». E da lì la polemica è maturata ora dopo ora. Nella mattinata di oggi, 14 dicembre, il leader di Azione risponde ancora e il disegnatore non si ferma.

I tweet di Calenda: «I tuoi amici hanno fatto 5 milioni di morti»
Il primo tweet di Calenda non colpiva solo il vignettista: «Vauro, Orsini, Travaglio e altri gentiluomini che irridono la forza e il coraggio degli ucraini dovrebbero fare almeno uno sforzo: venire tre giorni qui. Si sentirebbero subito piccoli uomini davanti ad un grande paese». E proprio Vauro ha retwittato con ironia: «Mi mancava Calenda». E così il leader di Azione ha risposto ancora: «Guarda, lascia stare me. Vieni qui in Ucraina e vedrai che ti passa la voglia di prenderli in giro e disegnarli come burattini degli americani. Ricordati però di levarti tutti gli ammennicoli e simboli sovietici con cui vai in giro. Qui i tuoi amici hanno fatto 5 milioni di morti». Poco fa la controreplica di Vauro: «Caro Carlo Calenda, anche io sono stato a Kiev… vero, qualche anno fa. Sai ora non posso più perché per questo reportage il democratico governo ucraino mi ha messo nella lista degli indesiderati».
Guarda, lascia stare me. Vieni qui in Ucraina e vedrai che ti passa la voglia di prenderli in giro e disegnarli come burattini degli americani. Ricordati però di levarti tutti gli ammennicoli e simboli sovietici con cui vai in giro. Qui i tuoi amici hanno fatto 5 mil di morti. https://t.co/NIQVIiRlkg
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 14, 2022
Le critiche a Vauro per il naso di Zelensky
Nello scorso aprile, Vauro era finito nell’occhio del ciclone, aspramente criticato dalla Comunità ebraica, per aver disegnato sul presidente ucraino Volodymir Zelensky un naso molto pronunciato. «Non è una casualità, ma un’abitudine quella di un certo signore di raffigurare gli ebrei con il naso adunco con lo stile della Difesa della Razza», avevano scritto in una nota, «Non per questo è meno grave e non per questo ci si può assuefare alla vergogna». Vauro aveva replicato: «In questo disegno non c’è alcun riferimento alla ebraicità di Zelensky, cosa per me del tutto priva di rilevanza».
