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Wargame

Russia, il bilancio dei primi 100 giorni di guerra in Ucraina

Perdite militari tenute nascoste dal Cremlino. Più di una dozzina di centri di reclutamento dati alle fiamme. Ben 14.500 manifestanti finiti in carcere. Inflazione verso il 18 per cento. La Russia fa i conti dopo i primi 100 giorni di guerra in Ucraina.

3 Giugno 2022 17:273 Giugno 2022 17:31 Redazione
Il bilancio russo dei primi 100 giorni di guerra in Ucraina

Cento giorni il 3 giugno. Quella che nei piani di Vladimir Putin doveva essere una ‘operazione militare speciale’ veloce e indolore si è trasformata in una guerra di logoramento. Un’invasione che in Ucraina ha causato migliaia di vittime civili, milioni di sfollati e profughi, e la distruzione di gran parte del Paese. Ma che sta avendo ricadute pesantissime anche nella Federazione, come ricorda il Moscow Times.

Perdite tra le truppe russe

Partiamo dalle perdite militari. Il Cremlino non rilascia bilanci aggiornati delle vittime. Gli unici dati ufficiali risalgono al 25 marzo e confermano la morte di 1351 soldati. L’agenzia indipendente iStories, raccogliendo migliaia di articoli di notizie e post sui social, porta la stima attuale a 3.104 vittime. È molto probabile però che anche questo numero sia lontano dalla realtà. Secondo l’analista militare statunitense Michael Kofman i caduti tra i militari sarebbero 10 mila. Kyiv, invece, in un comunicato diffuso il 2 giugno ha parlato di 30.850 soldati russi “neutralizzati”, tra morti e feriti. La maggior parte dei morti accertati da iStories, proviene dalle aree più povere della Federazione russa: Cecenia, Daghestan, nel Caucaso settentrionale, e della repubblica siberiana della Buriazia.

Il bilancio russo dei primi 100 giorni di guerra in Ucraina
Soldati russi a Mariupol, lo scorso marzo (Getty Images).

Gli attacchi incendiari contro i centri di reclutamento

Dall’inizio dell’invasione, in Russia si susseguono attacchi incendiari contro i centri di reclutamento. Quattro giorni dopo l’inizio della guerra, un 21enne di Luhovitsy, nella regione di Mosca, ha lanciato diverse bottiglie molotov in un ufficio locale. Alla polizia ha confessato che si trattava di un atto di protesta contro l’ipotesi di mobilitazione generale. Da allora sono stati più di una dozzina i blitz in tutto il Paese, soprattutto nelle regioni più povere, e nella Crimea.

14.445 manifestanti finiti in carcere

La sera del 24 maggio, dopo l’annuncio di Putin, migliaia di russi sono scesi per le strade per protestare contro l’invasione dell’Ucraina. In un solo giorno sono stati arrestati 1.900 manifestanti. A causa della durissima repressione, le proteste si sono affievolite fino alla fine di marzo. Nelle ultime settimane sono stati organizzati picchetti e forme di resistenza non violenta. Gli arresti però non sono terminati: in 100 giorni sono finite dietro le sbarre 14.445 persone.

Le conseguenze delle sanzioni

La Russia ora è il Paese più sanzionato al mondo, più della Siria, della Corea del Nord e dell’Iran. Le misure occidentali hanno comportato l’addio di molte società multinazionali dal Paese – da McDonald’s a Starbucks, fino alla Renault le cui attività sono passate allo Stato – con evidenti ricadute sulla abitudini della popolazione. Le sanzioni imposte dall’Occidente e le restrizioni alle importazioni –  nel 2022 la Russia ha importato il 37 per cento di merci in meno rispetto al 2021 – sono state additate come causa dell’aumento dell’inflazione ora vicina al 18 per cento, il livello massimi da 20 anni a questa parte. Secondo un recente sondaggio condotto dalla Otkritie Bank e dalla compagnia di assicurazioni Rosgosstrakh Zhizn, Il 58 per cento dei russi ha dovuto affrontare problemi legati alla carenza di cibo. Putin intanto è corso ai ripari annunciando un aumento del 10 per cento delle pensioni e del salario minimo. 

Dallo zucchero alle cipolle, in appena un mese dallo scoppio della guerra in Ucraina il costo della vita è aumentato del 14 per cento
Una donna fa la spesa a Mosca (Getty Images).

La guerra costa alla Russia 280 milioni di euro al giorno

Trecento milioni di dollari al giorno, 280 milioni di euro. È quanto ad aprile la Russia ha speso nella Difesa. Scorrendo i dati del ministero delle Finanze, la voce è praticamente raddoppiata rispetto al periodo prebellico. Cifre più basse rispetto a quelle snocciolate a inizio maggio da Sean Spoonts, caporedattore della rivista militare statunitense Sofrep, che a Newsweek aveva stimato una spesa giornaliera per Mosca di 900 milioni di dollari al giorno.

Il bilancio russo dei primi 100 giorni di guerra in Ucraina
Fermata dell’autobus a Mosca (Getty Images).

E l’Ucraina?

Dall’altra parte dei fronte, in Ucraina, il bilancio dei primi 100 giorni di guerra è tragico. Oltre 4.100 civili sono stati uccisi negli attacchi, 260 i bambini. I feriti sono più di 5000, tra cui 420 bambini. I militari che hanno perso la vita sono almeno 12 mila, 19 mila invece i feriti. I profughi che hanno lasciato il Paese sono 6,8 milioni, gli sfollati interni più di 8 milioni. Il ministero degli Esteri ucraino ha stimato danni per 600 miliardi di dollari. Secondo le stime di Save The Children, sono state danneggiate e  dai bombardamenti e dall’intensificarsi del conflitto almeno 1.888 scuole. Più del doppio delle 750 attaccate nei primi sette anni di guerra nel Donbass. Attualmente 7 milioni e mezzo di bambini si trovano senza istruzione.

Tag:Crisi ucraina
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