Russia, Anonymous attacca Nestlé: rubati 10 gb di mail e password

Redazione
22/03/2022

La scelta del colosso alimentare di non abbandonare il territorio russo ha generato l'attacco informatico del gruppo internazionale.

Russia, Anonymous attacca Nestlé: rubati 10 gb di mail e password

La battaglia di Anonymous contro la Russia si espande e tocca anche le aziende che hanno deciso di non schierarsi. La condanna del conflitto in Ucraina ha coinvolto moltissimi colossi e multinazionali, ma altre società sono rimaste sul territorio di Putin e ora subiscono l’ira del gruppo hacker. La notizia delle ultime ore riguarda l’attacco informatico di Anonymous alla Nestlé. Dopo gli attacchi a webcam e stampanti russe, è arrivato l’assalto alle grosse aziende mondiali.

Anonymous attacca Nestlé, criticata per non aver lasciato la Russia. Rubati 10 gigabyte di indirizzi email e password
Proteste in Svizzera contro la scelta di Nestlé (Getty)

Anonymous attacca Nestlé: rubati 10 gigabyte di indirizzi mail e password

La Nestlé è una di quelle grandi aziende che hanno deciso, nelle ultime settimane, di non schierarsi apertamente contro la Russia. Una scelta che hanno fatto anche altre società, ma la più grande azienda alimentare del mondo è la prima a subire un attacco diretto per questa decisione. Ad affondare il colpo è stato il team internazionale di hacker Anonymous, che ha violato il database della società. A darne notizia è stata l’agenzia ucraina Unian, che parla di circa 10 gigabyte di indirizzi email e password acquisite dai pirati informatici. Un bottino enorme, che potrebbe essere addirittura superiore.

Non solo Nestlé: i colossi rimasti in Russia

L’attacco a Nestlé potrebbe essere soltanto il primo, perché ora Anonymous potrebbe prendere di mira anche gli altri colossi rimasti in Russia. Non si parla di azienda da poco, ma di marchi di fama mondiale. Tra gli altri, ad esempio, ci sono Auchan, Danone, Leroy Merlin, Renault. A queste si aggiungono le banche Unicredit e Intesa San Paolo, che in Russia hanno crediti per miliardi di euro, oppure la Pirelli, che vanta azionisti cinesi e produce sul territorio il 10 per cento dei propri pneumatici. C’è anche chi, come Burger King, ha fatto i conti con gli 800 ristoranti in franchise che si sono rifiutati di chiudere. E poi ancora Subway e infine Pfizer, che pur avendo sospeso gli investimenti ha mantenuto la vendita dei farmaci per non penalizzare i pazienti.

Anonymous attacca Nestlé, criticata per non aver lasciato la Russia. Rubati 10 gigabyte di indirizzi email e password
Un Auchan in Russia (Getty)