Russia, si pensa all’amnistia per i detenuti che andranno al fronte
Dal carcere ai combattimenti in Ucraina. Questa sarebbe la proposta di Mosca ai prigionieri, con il duplice obiettivo di aumentare il numero di soldati e liberare posti in carcere.
La Russia potrebbe rinfoltire l’esercito utilizzando i detenuti. Sembra che Mosca sia intenzionata a concedere l’amnistia a quei prigionieri che acconsentiranno ad andare al fronte, combattendo nella guerra contro l’Ucraina. Una scelta che sarebbe al vaglio dei vertici del Cremlino e che la Russia potrebbe preparare per poi ufficializzarla il 9 maggio. Non una data a casa, ma la festa nazionale della vittoria nella seconda guerra mondiale. Questo scenario è stato spiegato dall’attivista russo Vladimir Osechkin, che ha diffuso la lettera di una fonte interna ai servizi di sicurezza tramite il portale Gulagu.net.

L’obiettivo russo: liberare le carceri e aumentare i soldati
Secondo Osechkin l’obiettivo della Russia sarebbe duplice. Da un lato aumenterebbe il numero di soldati russi al fronte, in un momento cruciale del conflitto. Da più parti, infatti, si parla di Mosca in crisi di risorse, con una guerra che potrebbe terminare entro un paio di settimane proprio per questo motivo. Dall’altro lato, però, il Cremlino vorrebbe liberare posti in carcere per «accogliere nuovi gruppi di detenuti». Il riferimento pare sia a quei cittadini russi contrari alla guerra che ormai da giorni si moltiplicano nelle piazze. Manifestazioni che la Russia reprime con la forza e con gli arresti.
Il documento pubblicato da Osechkin
E la conferma di questa duplice strategia arriva proprio dal documento pubblicato da Vladimir Osechkin. Si legge che ai responsabili delle indagini di vari servizi di sicurezza sarebbe «stato dato un tacito ordine». Quale? Quello di portare in tribunale i casi il prima possibile o addirittura di «farli cadere». Secondo le previsioni di Mosca, «ad aprile saranno tutti letteralmente sommersi da procedimenti penali contro i cosiddetti traditori di stato». All’interno della lettera si parla di arresti e perquisizioni in tutto il Paese. Inoltre le autorità sono sicure che 9 prigionieri su 10 accetterebbero di andare in guerra perché favorevoli all’operazione russa.

L’Ucraina propone amnistia e soldi ai soldati russi
Ma non è la prima volta durante il conflitto che si parla di amnistia. Anche l’Ucraina l’aveva proposta, non ai propri prigionieri ma ai soldati russi. Il ministro della Difesa di Kiev, Oleksii Reznikov, già lo scorso 28 febbraio si era rivolto ai militari della fazione opposta, proponendo amnistia totale e soldi a «chi di voi non vuole diventare un assassino e vuole salvarsi». E anche il presidente Volodymyr Zelensky aveva esortato l’esercito russo a deporre le armi.