Ucraina, 100mila profughi inviati in Siberia e nell’Artico da Putin

Redazione
12/04/2022

Il quotidiano britannico The Independent rivela documenti interni al Cremlino in cui si cita lo spostamento di migliaia di cittadini ucraini e russi, lontano dalle zone di guerra.

Ucraina, 100mila profughi inviati in Siberia e nell’Artico da Putin

Quasi 100mila rifugiati ucraini – e non solo – sono stati inviati da Vladimir Putin in zone remote della Russia. A rivelarlo è stato il quotidiano britannico The Indipendent, che ha pubblicato un articolo in cui cita documenti ufficiali. Tra le aree in cui sono stati reinsediati i cittadini, per lo più di Donetsk e Lugansk, ci sarebbero anche la Siberia, il Circolo Polare Artico, il Caucaso settentrionale e l’Estremo Oriente. I protagonisti della vicenda non sono soltanto ucraini ma anche russi, volontariamente fatti allontanare dalle zone di guerra.

Ucraina, 100mila profughi inviati in Siberia e nell'Artico da Putin. Lo rivela il The Independent, citando documenti interni al Cremlino
Profughi dall’Ucraina attendono i pullman per lasciare le zone di guerra (Getty)

Il decreto di Mosca “sposta” 95.739 rifugiati

Il quotidiano The Independent parla di 95.739 persone, tutti cittadini della Federazione Russa e dell’Ucraina, provenienti soprattutto dal Donetsk e dalla regione di Lugansk. L’obiettivo di Vladimir Putin è stato quello di spostarli dalle zone di guerra. Per farlo ha emanato un decreto di emergenza, in vigore da oltre un mese, con cui è arrivato a reinsediarli anche a quasi 9mila chilometri dalle proprie case. Il giornale britannico ha mostrato i documenti ufficiali con cui il Cremlino avrebbe preso la decisione. Nel dettaglio, nella sola Siberia sono state “spostate” circa 11mila persone. Tra Estremo Oriente e Caucaso settentrionale, invece, altri 14mila. Anche Cecenia, Inguscezia e Daghestan erano inizialmente alcune delle sedi previste.

Ucraina, 100mila profughi inviati in Siberia e nell'Artico da Putin. Lo rivela il The Independent, citando documenti interni al Cremlino
Il presidente russo Vladimir Putin (Getty)

Documenti da firmare e la «persecuzione»

Non è finita, perché il quotidiano inglese rivela altri dettagli importanti sulla vicenda. Protagonisti i cittadini della città portuale di Mariupol, una delle più bersagliate dall’esercito russo. Per far fronte ai bombardamenti, la Russia avrebbe proposto ai residenti di «firmare documenti in cui si affermava che le truppe ucraine stavano bombardando la loro città». L’articolo, inoltre, rivela un altro retroscena. Dopo l’eventuale sottoscrizione nero su bianco, le autorità avrebbero detto a centinaia di firmatari che non potranno più tornare in Ucraina. Il motivo? «Avrebbero dovuto affrontare la persecuzione», spiega l’articolo del The Independent.