Repubblica di Lugansk, presto un referendum per l’annessione alla Russia

Redazione
27/03/2022

Lo ha detto il leader Leonid Pasechnik, a capo dell’entità statale riconosciuta dalla Federazione Russa pochi giorni prima dell’attacco all’Ucraina.

Repubblica di Lugansk, presto un referendum per l’annessione alla Russia

Nell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk, nell’Ucraina orientale, potrebbe essere presto indetto un referendum sull’adesione alla Russia. Lo ha affermato il leader locale Leonid Pasechnik. «Penso che nel prossimo futuro si terrà un referendum sul territorio della repubblica», ha detto Pasechnik, che è anche il comandante supremo delle forze armate della Repubblica Popolare di Lugansk. «Il popolo eserciterà il suo ultimo diritto costituzionale ed esprimerà la propria opinione sull’adesione alla Federazione Russa».

Repubblica di Lugansk, presto un referendum per l’annessione alla Russia. Lo ha affermato il leader locale Leonid Pasechnik.
La guerra va avanti nel territorio della Repubblica Popolare di Lugansk (Anatolii Stepanov / AFP) (Photo by ANATOLII STEPANOV/AFP via Getty Images)

Repubblica Popolare di Lugansk, il referendum del 2014

La Repubblica Popolare di Lugansk è de facto uno Stato a riconoscimento limitato proclamato il 28 aprile 2014. Così come la Repubblica Popolare di Donetsk governa su circa il 50 per cento del territori delle omonime oblast’, le più orientali dell’Ucraina, dove la maggior parte della popolazione è di etnia russa e russofona. Le autorità secessioniste dichiararono, in modo unilaterale, la separazione dall’Ucraina il 12 maggio dello 2014, a seguito del referendum sull’indipendenza del Donbass, fortemente criticato da buona parte della comunità internazionale. Ovviamente, anche dall’Ucraina o almeno dal suo governo: secondo la Costituzione ucraina, un referendum sulla modifica della struttura territoriale può essere indetto solo dal parlamento di Kiev.

Repubblica di Lugansk, presto un referendum per l’annessione alla Russia. Lo ha affermato il leader locale Leonid Pasechnik.
Vladimir Putin insieme ai leader delle due repubbliche autoproclamate, nel giorno del riconoscimento da parte della Russia (ALEXEY NIKOLSKY/Sputnik/AFP via Getty Images)

Repubblica Popolare di Lugansk, riconosciuta solo dalla Russia

Il referendum riguardava l’autoproclamazione di tre repubbliche indipendenti e si sono tenute negli oblast’ di Donetsk (79 per cento di “sì”), Lugansk (86 per cento) e Kharkiv, dove non raggiunse il quorum (61 per cento, ma con il 47 per cento di affluenza alle urne). Organizzazioni e media internazionali denunciarono forti brogli elettorali e repressioni militari. L’unico Stato a riconoscere il referendum fu la Federazione Russa di Vladimir Putin: il 15 febbraio 2022 la Duma ha approvato la risoluzione al riconoscimento delle autoproclamate repubbliche indipendenti di Lugansk e quella di Donetsk. E poco dopo Mosca ha ordinato quella che ha definito «un’operazione di mantenimento della pace nella regione», invadendo l’Ucraina.