Guerra in Ucraina, la risposta di Olena Zelenska a Roger Waters

Redazione
07/09/2022

L’ex leader dei Pink Floyd l’aveva accusata di gettare benzina sul fuoco, con la richiesta di nuove forniture di armi all’Occidente: «Dovresti chiedere la pace al presidente di un altro Paese».

Guerra in Ucraina, la risposta di Olena Zelenska a Roger Waters

Olena Zelenska, moglie del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensy, ha risposto alla lettera aperta pubblicata su Facebook da Roger Waters e a lei rivolta nella quale l’ex leader dei Pink Floyd criticava la fornitura di armi dell’Occidente all’esercito di Kyiv. «Gli ucraini proteggono il loro Paese e il futuro dei loro figli. Se rinunciamo alla lotta, domani non ci saremo. Se la Federazione Russa rinuncia alla guerra, la guerra finirà. Roger Waters, dovresti chiedere la pace al presidente di un altro Paese», ha scritto su Twitter.

Guerra in Ucraina, la risposta di Olena Zelenska a Roger Waters. Il botta e risposta sulla fornitura di armi dall'Occidente.
Olena Zelenska (Getty Images)

Roger Waters, dito puntato contro Stati Uniti e Nato

Il 5 settembre, in un’intervista alla Bbc, Olena Zelenska aveva chiesto sostegno per l’Ucraina. E Waters nella sua lettera, aveva paragonato la fornitura di armi all’Ucraina all’aggiunta di benzina sul fuoco. A inizio agosto, in un’intervista alla Cnn, l’ex voce e basso dei Pink Floyd aveva espresso un concetto analogo, puntando il dito contro il presidente americano Biden («Perché gli Stati Uniti d’America non incoraggiano Zelensky a negoziare, evitando la necessità di questa orribile, orrenda guerra?») e la Nato: «Il conflitto riguarda fondamentalmente l’azione e la reazione della Nato che si spinge fino al confine russo, cosa che aveva promesso di non fare quando Gorbaciov negoziò il ritiro dell’Urss dall’intera Europa orientale».

Guerra in Ucraina, la risposta di Olena Zelenska a Roger Waters. Il botta e risposta sulla fornitura di armi dall'Occidente.
Roger Waters (Getty Images)

Olena Zelenska, la lettera aperta diffusa da Waters

Ecco un passaggio delle lettera di Waters a Zelenska: «Gettare benzina, sotto forma di armamenti, sul fuoco, non ha mai funzionato per abbreviare una guerra in passato, e non funzionerà ora, soprattutto perché, in questo caso, la maggior parte della benzina viene (a) gettata sul fuoco da Washington DC, che è a una distanza relativamente sicura dall’incendio, e (b) perché i “lanciatori di benzina” hanno già dichiarato interesse che la guerra in corso duri il più a lungo possibile».