Chi è Oleksandr Kamyshin, il presidente eroe delle Ferrovie dell’Ucraina bersaglio dei russi

Redazione
17/03/2022

Dal 24 febbraio, data di inizio dell'invasione, il numero uno delle Ferrovie ucraine Oleksandr Kamyshin è diventato uno dei bersagli dei russi. Oltre ad aver salvato milioni di rifugiati, organizza il trasporto di uomini e aiuti al fronte.

Chi è Oleksandr Kamyshin, il presidente eroe delle Ferrovie dell’Ucraina bersaglio dei russi

Oltre a Volodymyr Zelensky, nella lista dei nemici numero uno di Vladimir Putin c’è Oleksandr Kamyshin, 37enne presidente delle Ferrovie ucraine. E non solo perché sui binari del Paese, secondo le sue stime, si sono spostati 2 milioni e mezzo di rifugiati scappati dalle bombe russe. Ma soprattutto perché i treni consegnano tonnellate di aiuti nelle aree maggiormente colpite e trasportano i militari al fronte.

Dall’inizio dell’invasione russa sono stati uccisi 33 dipendenti delle Ferrovie ucraine

Quella che fino al 24 febbraio scorso, data dell’invasione russa dell’Ucraina, era normale routine ora è considerata a tutti gli effetti un’azione di guerra. A oggi sono 33 i dipendenti delle ferrovie rimasti uccisi sotto i colpi di artiglieria. Lo stesso Kamyshin rischia ogni giorno: diventato bersaglio dei russi, è costretto a muoversi circondato da guardie del corpo. «Dobbiamo essere più veloci di quelli che cercano di trovarci. La nostra gente rischia la vita. Va sotto i bombardamenti, continua a salvare la gente», ha raccontato alla Bbc.

chi è il presidente delle ferrovie ucraine diventato un eroe
I treni dell’Ucraina (Getty Images).

La campagna per trasferire le produzioni da Est a Ovest

Con l’invasione, Kamyshin è diventato suo malgrado oltre che un bersaglio anche uno degli uomini più importanti del Paese. «Uomini d’affari, agricoltori, professionisti ora sono tutti in guerra. Tutti noi abbiamo iniziato a fare la guerra», ha spiegato al sito dell’emittente britannica. I suoi piani ora sono cambiati e sembrano quelli di un comune uomo d’affari. Ma così non è «Invece dei porti marittimi andiamo a ovest», ha detto, «abbiamo lanciato un programma per trasferire la produzione da est a ovest. Così possiamo spostare persone, idee, piani, forse macchinari per lanciare una nuova produzione». Un progetto ambizioso che potrebbe essere essenziale per la sopravvivenza economica del Paese. Non va poi dimenticato che le Ferrovie sono il più grande datore di lavoro dell’Ucraina, con 231 mila dipendenti in 603.470 chilometri quadrati di territorio, il secondo più grande d’Europa. Kamyshin, come tutti gli ucraini e il suo presidente, ritiene che l’Occidente debba fare di più che fornire armi e aiuti umanitari e vorrebbe che l’alleanza militare della Nato imponesse una no-fly zone. «Questa guerra sarà vinta dall’Ucraina in ogni caso. Continueremo a riparare i binari una volta che il fuoco sarà cessato, terremo i treni in funzione il più a lungo possibile. Non c’è altra opzione per noi», ha assicurato.