Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Mondo
Wargame

Dal ruolo di Erdogan all’occasione mancata di Minsk 2: i fili del groviglio ucraino

Erdogan che cerca di far dimenticare la sua spregiudicatezza. Biden in calo di consensi che continua ad attaccare Putin. L’occasione persa degli Accordi di Minsk 2. E la volontà della Russia di contare in Oriente. Protagonisti e interessi della crisi ucraina.

3 Aprile 2022 09:16 Armando Sanguini
i fili del groviglio ucraino

L’andamento della guerra di invasione russa sul terreno; il conflitto propagandistico; il dialogo/negoziato tra Ucraina e Russia. Si tratta dei tre livelli di cui incrociare la dinamica per capire davvero come stiano andando le cose, da una parte e dall’altra, dalla parte dell’aggredito e dell’aggressore. Peccato che non ci sia modo di farlo con la necessaria certezza, ma tant’è visto come un fattore condizioni gli altri.

Erdogan ponendosi come mediatore cerca di far dimenticare la sua spregiudicatezza

Possiamo però muovere dalla dichiarazione del Presidente Volodymyr Zelensky quando fa stato dei primi timidi segnali positivi provenienti dal tavolo negoziale di Istanbul che la Turchia comprensibilmente esalta in termini di progressi sostanziali. La dichiarazione è rilevante anche se accompagnata da una comprensibile nota di sfiducia. In fondo è l’ammissione che qualcosa finalmente si muove anche se non c’è ancora tregua. Prendiamo atto di quella dichiarazione e del fatto che il negoziato prosegue; che si interrompe. E conforta limitatamente il fatto che Recep Tayyp Erdogan insista nel porsi come il mediatore e a mettere in ombra la sua immagine di spregiudicatezza e di discutibile adesione alla Nato di cui continua peraltro a fare parte.

perché la turchia media tra Russia e Ucraina
Putin ed Erdogan (Getty Images).

La neutralità fumosa proposta da Zelensky

Prendiamo atto del fatto che Zelensky torna sul tema della neutralità per segnalare proprio in questo momento negoziale la sua disponibilità ad accoglierne lo status, seppure con il corredo di un ancora imprecisato sistema di sicurezza multilaterale. Certo si cerca in buona sostanza un simil articolo 5 della Nato – obbligo a difendere un membro attaccato – anche se col correttivo della ribadita indisponibilità a compromessi sulla sovranità e integrità territoriale ucraina, quasi che la neutralità non ne sia già una sorta di limitazione, tra l’essere la questione fuori agenda Nato e la sollecitazione derivante dalla pressione dell’aggressore.

Ucraina, per il Financial Time c'è una bozza di un piano di pace in 15 punti. I negoziati con la Russia sarebbero andati avanti grazie al documento
Volodymyr Zelensky intervenuto in videoconferenza al Congresso degli Stati Uniti (Getty)

Gli anni di ignorata conflittualità nel Donbass e il fallimento di Minsk 2

Joe Biden sente gli alleati europei e invita a non farsi ingannare da Vladimir Putin e dall’annunciato ritiro delle truppe dalla capitale e aree circostanti. Peccato che nello stesso tempo si confermi da parte americana il calo di popolarità del Presidente, ciò che certo non rafforza la coesione occidentale che del resto non sembra pronta a svolgere un ruolo visibilmente propositivo sul futuro del negoziato. Soprattutto per quanto riguarda il destino del Donbass che sintetizza tutto il versante nevralgico di questa odiosa aggressione. Punto nevralgico che però chiama anche in causa i firmatari dell’accordo di Minsk 2 del 2015, disatteso nella forma e nella sostanza dai quattro (Russia, Ucraina, Francia e Germania) e i successivi anni di ignorata ma sofferta conflittualità nell’area: questo è l’ineludibile punto dolente per il quale, a suo tempo, si sarebbe dovuto e potuto far valere l’opportunità di conciliare la sovranità col diritto di autodeterminazione. E la storia chiede sempre il conto che adesso si sostanzia nella pretesa di occupare la striscia che collega quell’area alla penisola di Crimea e di estendere il conflitto a Odessa, vero e proprio polmone dell’import-export ucraino e dunque del suo futuro sostenibile.

L'ultimo invito di Trump a Putin per inguaiare Biden potrebbe avere conseguenze importanti in politica estera ed interna
Joe Biden (Getty)

La tragedia dei profughi ormai arrivati a 4 milioni 

Intanto prosegue la straziante vicenda dei profughi, saliti a oltre 4 milioni e la non meno deprimente distruzione fisica del Paese. Una realtà che tende a rendere insolubile l’equazione di una pace di cui si stentano ancora a vedere i contorni e mette in discussione certe idealistiche affermazioni di principio. Negli occhi di tante rifugiate ho visto paura e disperazione e non saranno certo le pur generose offerte di accoglienza a ridare loro un orizzonte di vita futura degna di questo nome.

La Russia lascia il Consiglio d'Europa: cos'è e cosa comporta l'addio. Mosca faceva parte dei 47 Paesi membri dal 1996
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (Getty)

Le implicazioni della visita di Lavrov in Cina 

Il Presidente del Consiglio ha parlato con Putin: è una buona notizia in sé ma lo è anche perché Mario Draghi potrebbe aprire la finestra di una riflessione del presidente russo sull’orizzonte di una speciale autonomia del Donbass anche se per ora, come ha riferito Draghi, le condizioni per un cessate il fuoco «non sono mature». Intanto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è volato in Cina per un paio di incontri multilaterali col chiaro obiettivo di saldare il posizionamento russo con quell’area del mondo (parliamo di Pechino ma anche di Pakistan, Iran, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, e così via). Mosca vuole rappresentarsi come parte attiva di quella parte di mondo e sfuggire al tentativo di Biden di dividerla da essa in una logica di divide et impera che forse non è neppure nei nostri interessi.

Tag:Crisi ucraina
Guè Pequeno ci ricasca, nuovo video in cui fa sesso postato per errore su Instagram. La story è stata rimossa
  • Gossip
Guè Pequeno ci ricasca, nuovo video in cui fa sesso postato per errore su Instagram
Il rapper ci ricasca dopo il caso del 2017. Stavolta nel filmato c'era anche una ragazza con cui fa sesso.
Redazione
Terzo polo, Renzi già corteggia Ronzulli e altri in uscita da Forza Italia
  • Politica
Kiss me Licia
La strategia di Renzi è attrarre gli scontenti come Ronzulli, in rottura con Berlusconi dopo il ridimensionamento dentro Forza Italia, partito considerato ormai allo sfacelo dai centristi. La Meloni in futuro rischia di dover essere costretta a rivolgersi al Terzo polo per puntellare la maggioranza.
Stefano Iannaccone
Pichetto supera il limite di 'assunzioni': il Mef blocca la nomina di Laura D'Aprile
  • Italia
Laura non c'è
La Ragioneria dello Stato ha bloccato la nomina a dirigente del Mase di D'Aprile, già in forze sotto Cingolani. Il motivo? Pichetto dopo aver moltiplicato le "assunzioni" anche dei consiglieri ha esaurito i posti disponibili. Che fine faranno i decreti relativi al Pnrr che ha firmato e che riportano la registrazione dell'incarico relativa al 2021?
Carlo Ciarri
Morta Grazia Sabatini, dopo un'operazione alla tiroide. Originaria dell'Aquila
  • Cronaca
  • Politica
Grazia Sabatini morta dopo un intervento alla tiroide: la famiglia sporge denuncia
L'operazione, considerata di routine, le è stata fatale. A voler far luce sulla vicenda sia il marito che l'ospedale stesso.
Alice Bianco
Un’esperta Onu ha suggerito al Cio di accettare all'Olimpiade 2024 i soldati russi che non hanno commesso crimini di guerra. È polemica.
  • Sport
Giochi d'azzardo
La relatrice speciale per i diritti culturali delle Nazioni unite ha suggerito al Comitato olimpico internazionale di accettare a Parigi 2024 i soldati russi che non hanno commesso crimini di guerra. Suscitando l'ira dell'Ucraina. Mentre le Federazioni dei vari sport emettono i loro verdetti sugli atleti di Mosca. Tra esclusioni e aperture.
Fabrizio Grasso
Guerra in Ucraina, Danimarca e Paesi Bassi non consegneranno Leopard 2 all'esercito di Kyiv. Lo scrive Die Welt.
  • Attualità
Ucraina, la Germania ha consegnato 18 Leopard 2 a Kyiv
Oltre ai tank, Berlino ha inviato anche 40 mezzi corazzati Marder in forze all'esercito tedesco. I carri armati saranno schierati in diverse aree della linea del fronte ad aprile o maggio come dichiarato dal ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov.
Redazione
Guerra in Ucraina, La Russia dispiegherà armi nucleari tattiche in Bielorussia. L'annuncio da parte di Putin.
  • Attualità
La Russia dispiegherà armi nucleari tattiche in Bielorussia
L'annuncio da parte di Putin. Il motivo è l'annuncio del Regno Unito della fornitura di munizioni all'uranio impoverito all'Ucraina.
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021