Affondamento del Moskva: si sarebbero salvati solo 58 marinai su 510

Redazione
15/04/2022

Lo ha reso noto l'ex deputato e attivista russo Ilya Ponomarev sui social.

Affondamento del Moskva: si sarebbero salvati solo 58 marinai su 510

Solo 58 dei 510 membri dell’equipaggio dell’incrociatore russo Moskva, affondato ieri al largo di Odessa nel Mar Nero, sarebbero stati tratti in salvo. A riferirlo l’ex deputato della Duma e attivista Ilya Ponomarev sui social.

Le versioni russa e ucraina sull’affondamento del Moskva

Alla fine anche Mosca ha dovuto ammettere la perdita dell’incrociatore missilistico. Stando a quanto riferito dal ministero della Difesa russo all’agenzia Interfax la nave «ha perso stabilità a causa di un danno allo scafo, avvenuto durante l’incendio seguito all’esplosione delle munizioni» trasportate a bordo. «In condizioni di mare tempestoso» il Moskva sarebbe dunque affondato mentre veniva rimorchiato. Diversa la versione ucraina secondo cui l’incrociatore è stato colpito da due missili Neptune.

Una fortezza galleggiante da 750 milioni di dollari

Costruito nel 1982 nei cantieri di Mykolaiv, in Ucraina, il Moskva – 186 metri, 12.500 tonnellate, per un costo di 750 milioni di dollari – rimase fermo per gran parte degli Anni 90. Successivamente l’ammiraglia venne usata nella crisi georgiana del 2008, fu schierata nel conflitto siriano dove ha fornito protezione navale alle truppe russe per poi passare all’operazione di annessione della Crimea del 2014. Il 24 febbraio scorso, primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, fu sempre il Moskva a lanciare l’ultimatum ai 13 militari che difendevano l’isola dei Serpenti con le parole: «Questa è una nave militare russa, arrendetevi e deponete le armi, altrimenti apriremo il fuoco». I soldati ucraini risposero: «Nave da guerra russa, vai a farti fottere». L’incrociatore si trovava al largo di Odessa in vista dell’offensiva finale contro Kyiv. Di classe Slava, è la terza nave più grande della flotta attiva russa. Trasporta, oltre a due cannoni, missili antinave Vulkan, una serie di armi anti-sottomarino e siluri. L’esperto navale Jonathan Bentham dell’Istituto internazionale per gli studi strategici ha spiegato alla Bbc che Moskva è dotata di un sistema di difesa aerea a tre livelli che, se funziona correttamente, dovrebbe darle tre opportunità per difendersi da un attacco missilistico. Oltre alle difese a medio e corto raggio, è equipaggiato con sei sistemi d’arma ravvicinati a corto raggio (CIWS) come ultima risorsa.