Nuovo cambio ai vertici delle forze armate russe impegnate nella guerra in Ucraina. A capo dell’esercito di Mosca c’è adesso il generale Sergei Surovikin, nominato al comando del gruppo congiunto delle forze impegnate in quella che il Cremlino chiama “operazione militare speciale”. Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. Già da giugno Surovikin, particolarmente stimato da Vladimir Putin perché considerato estremo e senza scrupoli, era a capo dell’offensiva nel Donbass, subentrato al posto del generale Alexander Dvornikov.

Surovikin, la sua carriera militare è decollata con Putin al Cremlino
Nato l’11 ottobre 1966 a Novosibirsk, in Siberia. Dopo essersi diplomato nel 1987 all’accademia militare di Omsk, Surovikin ha combattuto nella guerra guerra sovietico-afghana. In seguito è stato arrestato, due volte. La prima nel 1991, in occasione del colpo di Stato fallito che fece di fatto crollare l’Unione Sovietica: in seguito fu rilasciato e promosso maggiore. E poi nel 1995, quando fu condannato per aver contribuito all’acquisizione e alla vendita, oltre a trasportare armi da fuoco e munizioni senza autorizzazione. Ai tempi gli fu dato un anno di libertà vigilata, poi le accuse furono ritirate e la fedina penale ripulita. Nello stesso anno ha completato gli studi all’Accademia Militare Frunze di Mosca nel 1995 e, successivamente, è stato messo a capo di una divisione motorizzata impegnata in Tagikistan.

A fine 2021 era stato nominato comandante delle Forze Aerospaziali
La sua carriera è decollata proprio con l’approdo di Putin al Cremlino: da giugno 2004 ha comandato la 42a Divisione delle Guardie di stanza in Cecenia. Da fine 2008 a inizio 2010, Surovikin è stato Capo della direzione delle operazioni principali dello Stato maggiore delle forze armate. Successivamente è stato Capo di stato maggiore del distretto militare Volga-Urali. Dopo altri incarichi ricoperti in Russia, nel 2017 Surovikin è stato scelto come comandante del raggruppamento interforze di stanza in Siria, che è riuscito ad avere la meglio contro diverse milizie jihadiste, contribuendo alla liberazione di gran parte del Paese. Compresa la città di Abu Kamal, ultima roccaforte dello Stato Islamico. A fine 2021 è stato nominato da Putin comandante delle Forze Aerospaziali, in sostituzione di Viktor Bondarev, rimosso dall’incarico.