Da parte della Russia non c’è alcuna intenzione ostile nei confronti di Finlandia e Svezia, per cui il Cremlino fatica a comprendere quali siano le ragioni che stanno spingendo i due Paesi ad aderire alla Nato. Se ciò davvero accadesse, la mossa porterà a una «reazione politica» da parte della Federazione Russa. Lo ha dichiarato Alexander Grushko, vice ministro degli Esteri russo ed ex ambasciatore russo alla Nato. Mosca, ha detto, potrebbe agire se l’Alleanza Atlantica dispiegherà forze nucleari e infrastrutture vicino al confine.

Finlandia nella Nato, la Russia taglia l’energia elettrica
Intanto, la Russia ha sospeso la fornitura di energia elettrica alla Finlandia, «per difficoltà a ricevere i pagamenti per l’elettricità venduta sul mercato», come comunicato da RAO Nordic Oy, sussidiaria russa di Inter RAO, alla società finlandese erogatrice di corrente elettrica Fingrid. L’operatore ha assicurato di poter fare a meno delle importazioni di energia dalla Russia che pesano per il 10 per cento del totale. «Eravamo preparati per questo e non sarà difficile. Possiamo gestire un po’ più di importazioni dalla Svezia e dalla Norvegia», ha detto Timo Kaukonen, responsabile Fingrid.

Svezia e Finlandia nella Nato, la Turchia è contraria
A quasi tre mesi dall’invasione russa in Ucraina, le storicamente neutrali Finlandia e Svezia sono a un passo dall’entrare a far parte dell’Alleanza Atlantica. Il 12 maggio il presidente e la premier finlandesi hanno annunciato di voler aderire «senza esitazioni e con urgenza» alla Nato, mentre Stoccolma ha convocato una riunione straordinaria per lunedì prossimo, con l’obiettivo di per prendere una decisione formale. Gli Stati Uniti sono favorevoli, la Federazione Russa ovviamente no. E nemmeno la Turchia: il presidente Recep Tayyip Erdogan ha definito un «errore» l’eventuale scelta di far entrare nell’Alleanza Atlantica i due Paesi, paragonando il loro ingresso a quello della Grecia. Secondo Erdogan, Svezia e la Finlandia ospitano «terroristi del Pkk», il Partito dei lavoratori del Kurdistan. L’opposizione di Ankara è cruciale: l’articolo 10 dello statuto Nato prevede infatti che, per l’ingresso di nuovi alleati, serva il via libera da parte di tutti gli stati membri. L’ultima nuova adesione alla Nato risale al 2020, quando fu la Macedonia del Nord a ricevere il sì da tutti i Paesi.