Guerra in Ucraina, l’Italia pronta a espellere 30 diplomatici russi
Secondo quanto riportano fonti dell'intelligence si tratterebbe di spie sotto copertura che mettono in pericolo la sicurezza nazionale. Lo stesso avevano fatto Francia e Germania.
L’Italia si starebbe accodando a quanto già fatto da Germania e Francia e sarebbe sul punto di espellere circa 30 diplomatici russi. Secondo il governo del nostro Paese si tratterebbe infatti di persone che, agendo sotto copertura, costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale. A darne la notizia La Stampa, che aggiunge come il provvedimento sia il culmine di un’attività condotta in stretto coordinamento tra Palazzo Chigi, Farnesina e Unione europea. Ma anche in sinergia con gli alleati europei, su tutti Berlino e Parigi. L’iniziativa obbedirebbe a un quadro più ampio attraverso cui oltre alle sanzioni si vuole affondare un duro colpo al problema dello spionaggio russo in Europa.
Lo spionaggio russo in Ue: un problema di lunga data
Un fenomeno particolarmente radicato, la cui gravità è fotografata bene dal numero particolarmente ampio di persone raggiunte dal provvedimento in Italia, come in Germania o Francia. Secondo fonti dell’intelligence di Roma, d’altronde, già dal 2018 erano almeno 87 le persone sospettate di avere legami con Mosca. La guerra in Ucraina, insomma, avrebbe soltanto accelerato indagini di lunga data. Che erano confluite in un primo allontanamento durante le settimane iniziali del governo Draghi di due diplomatici in servizio presso l’ambasciata russa di Roma, ma che in realtà pare fossero agenti del Gru, servizi segreti militari di Mosca. Senza dimenticare l’arresto del capitano di Marina Walter Biot, accusato di rivelazioni al Cremlino di materiale Nato che doveva rimanere segreto. Ma la risposta di Mosca non si è fatta attendere ed è arrivata per bocca del ministero degli Esteri russo Sergey Lavrov che ha annunciato che replicherà al provvedimento di Roma.
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Anche Francia e Germania hanno deciso di espellere i diplomatici russi
Lo stesso, come accennato, aveva fatto Berlino ieri. «Abbiamo deciso che queste persone, quaranta, devono ora lasciare il nostro paese il più rapidamente possibile», aveva detto la ministra dell’interno tedesca Nancy Faeser, dichiarandole non gradite al Paese. «Noi non permetteremo che questa guerra criminale di aggressione sia combattuta anche come una guerra di informazione in Germania». Ancora più problematica sarebbe la situazione francese dove avrebbe sede una delle cellule più radicate e attive di spie russe sul territorio europeo. Dal paese transalpino sarebbero infatti partiti i militari che nel Regno Unito avrebbero poi avvelenato Segey Skripal. «La Francia ha deciso questa sera di espellere molto personale russo con status diplomatico assegnato alla Francia, le cui attività sono contrarie ai nostri interessi di sicurezza. Questa azione fa parte di un approccio europeo. La nostra prima responsabilità è sempre garantire la sicurezza dei francesi e degli europei», ha spiegato Parigi.