I carri armati Leopard 2, che il governo tedesco dopo un lungo tira e molla aveva deciso di inviare in Ucraina, sono arrivati a destinazione. Come ha scritto Der Spiegel, citando fonti sentite dalla Reuters, si tratta di una fornitura di 18 mezzi corazzati. La Germania ha anche dato l’ok ad altri Paesi, tra cui la Polonia, di inviare gli stessi mezzi a Kyiv. Il 24 febbraio scorso, il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak aveva infatti annunciato l’invio dei primi quattro Leopard. I carri armati tedeschi saranno schierati in diverse aree della linea del fronte ad aprile o maggio, ha annunciato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov nel programma Ukraina stuudiole della tv estone Err.
Oltre ai 18 Leopard 2, Berlino ha consegnato anche 40 Marder
Sempre come riporta Der Spiegel, oltre ai Leopard sono stati consegnati all’esercito ucraino anche 40 veicoli corazzati Marder. Sia i Leopard 2 sia i Marder erano in servizio attivo nell’esercito tedesco. I dettagli della consegna non sono stati resi noti dal governo tedesco per motivi di sicurezza. Tra i Paesi che hanno aderito alla decisione di sostenere l’Ucraina inviando carri armati di questo modello ci sono oltre alla Polonia, la Spagna, il Portogallo, la Finlandia, i Paesi Bassi e la Norvegia. Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno accettato di fornire carri armati del tipo Abrams, equivalente del Leopard 2.

Le minacce di Mosca dopo il via libero tedesco
Il via libera di Berlino sui Leopard 2, dopo molti tentennamenti, era arrivato il 25 gennaio scorso. «Questa decisione è in linea con la nostra ben nota linea di sostenere l’Ucraina al meglio delle nostre capacità», aveva dichiarato il cancelliere Olaf Scholz. «Stiamo agendo in stretto coordinamento internazionale». In un primo momento la Germania aveva temporeggiato sull’invio dei tank temendo che provocasse una escalation del conflitto. In totale saranno una ottantina i Leopard 2 che gli alleati europei invieranno all’Ucraina. Lo sblocco della fornitura era stato fortemente criticato da Mosca. I carri armati stranieri consegnati all’Ucraina «andranno in fiamme come il resto», aveva tuonato affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Al momento non ci sono prospettive per una soluzione diplomatica del conflitto», ha aggiunto. La mossa della Germania era stata definita «estremamente pericolosa» dall’ambasciatore russo a Berlino Sergei Nechayev, in quanto «sposta il conflitto su un altro livello». Critiche anche da parte dell’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov: Washington da parte sua sta inviando carri armati M1 Abrams che, ha detto, le forze di Mosca sono pronte a distruggere.